viaggio del ricordo
Da quel sito il 20 Giugno i nazi-fascisti prelevarono 43 persone.
Si giunge così a Fondotoce. Neanche il prete può accostarli; sono obbligati, per impedire eventuali fughe, a sdraiarsi per terra e tre alla volta passano sotto le raffiche del plotone d'esecuzione sul greto del canale d’acqua che collega il Lago di Mergozzo con il Lago Maggiore. Tra questi, rocambolescamente, si salvò Carlo Suzzi (il 43°, che riesce miracolosamente a sopravvivere e, aiutato dalla gente del posto, si mette in salvo. Tornerà poi nella formazione Valdossola con il nome di battaglia "Quarantatrè".). Carlo Suzzi è ancora vivente e risiede in Thailandia. La fucilazione dei partigiani vuol forse essere una vendetta per gli oltre quaranta fascisti del presidio di Fondotoce catturati, e non uccisi, il 30 maggio.
Giglio Bottelli, era nato a Dagnente, abitava ad Intra aveva 31 anni
attività della Sezione ANPI "Emilio Diligenti" di Lissone nel 2009
In mattinata, presso il cimitero urbano, l’ANPI Lissone ha commemorato Luciano Donghi. Marianella Cazzaniga e Mariuccia Brusa, ex Consigliere comunale, hanno ricordato la figura del nostro benemerito concittadino, quando Luciano Donghi si interessava e operava in favore delle persone portatrici di handicap e quando sedeva tra i banchi del Consiglio Comunale.
Sabato 24 gennaio 2009 ore 14.45
Con i cittadini di domani oggi parliamo di …
Domenica 29 marzo 2009
Il 18 marzo 1945 veniva fucilato
A lui nel 1963 era stata dedicata una via. Negli anni ’80, a seguito della costruzione di un nuovo insediamento abitativo, la via scompariva dalle mappe cartografiche di Lissone.
Durante le celebrazioni del 25 aprile dello scorso anno, l’ANPI di Lissone ha chiesto all’amministrazione comunale di provvedere affinché in città rimanga ancora viva la memoria di questo giovane lissonese. Recentemente abbiamo rinnovato la richiesta con una lettera al Sindaco.
Domenica 29 marzo 2009 una delegazione di cinquanta cittadini lissonesi ha partecipato, anche su invito dell’ANPI di Sestri, alla cerimonia di commemorazione dei partigiani uccisi durante la lotta di Liberazione nell’entroterra di Sestri Levante, tra i quali il diciannovenne lissonese Arturo Arosio.
I partecipanti hanno reso omaggio al valore di quanti seppero scegliere, in un’ora difficile della nostra storia, tra civiltà e barbarie, testimoniando con la stessa vita la loro fede nei valori di democrazia, giustizia e libertà.
Dopo la celebrazione di una messa in suffragio, i partecipanti si sono raccolti davanti al cippo commemorativo in località Santa Margherita di Fossa Lupara, frazione di Sestri Levante.
L’ANPI di Sestri Levante aveva invitato anche il Sindaco di Lissone con il gonfalone comunale: il Sindaco di Lissone ha comunicato, con una lettera, l’impossibilità di una sua partecipazione.
Erano presenti il fratello di Arturo Arosio, Anselmo, ed alcuni parenti del giovane partigiano lissonese, che rimase vittima di una feroce rappresaglia e seppe affrontare il suo tragico destino con grande dignità, come testimoniano alcune lettere inviate alla famiglia nell’imminenza dell’esecuzione.
Ha presieduto la cerimonia l’ex partigiano Daniele Massa, nome di battaglia Lucifero, attuale Presidente dell’ANPI di Sestri Levante, che conobbe personalmente Arturo Arosio.
Nel 65° anniversario della fucilazione di quattro partigiani lissonesi, per ricordare il tragico evento, Sabato 13 giugno alle ore 18, l’ANPI di Lissone, durante una breve cerimonia, ha deposto dei fiori in Piazza Libertà dove avvenne la fucilazione.
una copia della Costituzione della Repubblica Italiana a chi compie 18 anni
Per l’avvicinarsi del 60° della promulgazione della Costituzione della Repubblica Italiana (1 Gennaio 2008), , L’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia di Lissone chiede al Sindaco e all’assessore competente di donare, durante il loro mandato, alle cittadine e ai cittadini lissonesi che compiranno i 18 anni, , una copia della Costituzione della Repubblica Italiana.
Art. 1: L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Art. 3: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Art. 5: La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramentoAttività della Sezione ANPI "Emilio Diligenti" di Lissone nel 2008
in ricordo di Arturo Arosio
Domenica 6 aprile 2008 una folta delegazione di cittadini lissonesi ha partecipato, rispondendo alla proposta della Sezione locale dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, alla cerimonia di commemorazione dei partigiani uccisi durante la lotta di Liberazione nell’entroterra di Sestri Levante, tra i quali il diciannovenne lissonese Arturo Arosio, fucilato dai nazifascisti il 18 marzo 1945.
Dopo la celebrazione di una messa in suffragio, i partecipanti si sono raccolti davanti al cippo commemorativo in località Santa Margherita di Fossa Lupara, frazione di Sestri Levante. Tra gli altri erano presenti alcuni parenti del giovane partigiano lissonese, che rimase vittima di una feroce rappresaglia e seppe affrontare il suo tragico destino con grande dignità, come testimoniano alcune lettere inviate alla famiglia nell’imminenza dell’esecuzione, lette dal Presidente dell’ANPI di Lissone Renato Pellizzoni.
Ha presieduto la cerimonia l’ex partigiano Daniele Massa, nome di battaglia Lucifero, attuale Presidente dell’ANPI di Sestri Levante, che conobbe personalmente Arturo Arosio.
Sono intervenuti il Sindaco di Genova ed il Sindaco di Sestri Levante.
Tutti hanno reso omaggio al valore di quanti seppero scegliere, in un’ora difficile della nostra storia, tra civiltà e barbarie, testimoniando con la stessa vita la loro fede nei valori di democrazia, giustizia e libertà.
Su un dosso tra gli ulivi, a poca distanza dal mare, in un paesaggio che suscita sentimenti di pace e di tranquillità in chi oggi raggiunge il luogo, avvenne la tragedia.
Nel silenzio della natura, siamo stati anche noi oggi, muti, sul posto dove un cippo ricorda i sei partigiani fucilati: Arturo è il primo della lista.
Abbiamo trovato dei fiori freschi che gli amici dell’ANPI di Sestri Levante avevano appena deposto.
Poi abbiamo scambiato delle parole con gli attuali proprietari del terreno su cui avvenne la fucilazione: a noi, nati con la Costituzione repubblicana, in un Paese libero, hanno raccomandato di far conoscere ai giovani ciò che è stato. E' un impegno che ci proponiamo di mantenere.
chi era Arturo Arosio
per il "Giorno della Memoria"
Storie di 5 operai brianzoli:
Mario Bettega, operaio della Breda, lissonese, deportato, muore a Mauthausen
Umberto Viganò, operaio specializzato alla Pirelli, lissonese, deportato a Beesem, ritorna in Italia gravemente ammalato
Angelo Signorelli,operaio alla Falck, monzese, deportato a Gusen, ritorna in Italia; vive a Monza
Enrico Bracesco, caposquadra attrezzeria alla Breda, monzese, deportato, muore a Mauthausen
Michele Robecchi, elettricista alla Breda, muggiorese, muore a Dachau
LISSONE
“GIORNO DELLA MEMORIA”
Marzo 1943. Nelle fabbriche dell’Italia settentrionale gli operai incrociano le braccia
Sabato 26 gennaio 2008 ore 14.45
sala Polifunzionale della Biblioteca civica
Lissone, P.za IV Novembre
“QUEI RAGAZZI DEL 1943 – 44”
Proiezione di documenti e testimonianze di alcuni operai della Brianza protagonisti degli scioperi del 1943 e del 1944, deportati in Germania.
Introduzione di Renato Pellizzoni, presidente dell’A.N.P.I. di Lissone
“Mai dimenticherò quella notte, la prima notte al campo, che trasformò la mia vita in una unica lunga notte … “
“Se qualcosa potrà salvare l’umanità, sarà il ricordo: il ricordo del male servirà da difesa contro il male …” Elie Wiesel (premio Nobel per la Pace)
Nell’introduzione alla proiezione del filmato "Quei ragazzi del 1943 - 44" sulla deportazione in Germania di lavoratori italiani coinvolti negli scioperi del 1943 e 1944, che vennero impiegati nelle industrie belliche del Reich e costretti al lavoro coatto, si partirà da un’analisi degli scioperi nelle industrie delle città del “triangolo industriale” (Torino, Milano, Genova), per arrivare a quelli avvenuti nei nostri territori della Brianza, che videro coinvolti anche cittadini lissonesi.
Attività della Sezione ANPI di Lissone nel 2007
gennaio: In occasione del “Giorno della Memoria”, che la legge della Repubblica Italiana riconosce il 27 Gennaio di ogni anno, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia Sezione “Emilio Diligenti” di Lissone ha organizzato presso la Biblioteca civica di Lissone una mostra dal titolo ”Schiavi di Hitler – L’altra Resistenza”.
La mostra, che si è svolta da Sabato 13 Gennaio a Sabato 27 Gennaio 2007, illustrava, attraverso diari, fotografie, lettere e disegni, le drammatiche vicende dei 700.000 militari italiani internati nei lager nazisti, dopo l’8 settembre 1943, per aver rifiutato di arruolarsi nell’esercito della Repubblica di Salò o del Terzo Reich.
La prigionia degli Internati Militari Italiani, utilizzati come manodopera coatta presso le maggiori imprese tedesche al servizio della macchina bellica nazista, va considerata parte integrante della resistenza antifascista e si iscrive a pieno titolo nella Storia della Resistenza.
La mostra proveniva dal Centro di Ricerca “Schiavi di Hitler” dell’Istituto di Storia Contemporanea “P.A. Perretta” di Como, è stata inaugurata Sabato 13 Gennaio 2007 alla presenza drl prof. Valter Merazzi, responsabile del Centro Ricerca “Schiavi di Hitler”.
La mostra ”Schiavi di Hitler – L’altra Resistenza” ha avuto il patrocinio ed il contributo del Comune di Lissone.
20 Gennaio: alle ore 15,30 presso la Sala Polifunzionale della Biblioteca Civica di Lissone il prof. Giovanni Missaglia, docente di Storia e Filosofia, ha tenuto una conferenza sulla “Assemblea Costituente” della Repubblica Italiana che diede vita alla Costituzione.
Durante la riunione sono state consegnate tessere “ad honorem” dell’A.N.P.I. a cinque cittadini lissonesi.
È stata anche l’occasione per rinnovare l’adesione, o aderire, alla nostra associazione per il 2007. È stato consegnato anche il nuovo Statuto dell'ANPI.
2 aprile: presso sala Polifunzionale della Biblioteca civica di Lissone, P.za IV Novembre, ore 21.00 è stato presentato il libro “LE RIBELLI STORIA DI DONNE CHE HANNO SFIDATO LA MAFIA PER AMORE" di NANDO DALLA CHIESA,professore di Sociologia economica all’Università degli studi di Milano, editorialista e narratore civile. L’autore, presente in sala, ha discusso col pubblico.
Donne ribelli. Ma soprattutto avanguardie civili. Sei storie esemplari e rappresentative di tante altre, che racchiudono e scandiscono la storia della mafia. Il racconto del più faticoso cammino di liberazione femminile nella storia del nostro paese. La vicenda di un durissimo conflitto sociale, in cui scopriamo con rinnovato stupore la forza rivoluzionaria dei sentimenti.
21 aprile: alle ore 15.00 presso la sala polifunzionale della Biblioteca Civica di Lissone, è stata presentata la pubblicazione curata dall’ANPI di Lissone in occasione della realizzazione in Piazza Libertà del nuovo monumento ai quattro partigiani lissonesi fucilati dai nazifascisti il 16 e 17 giugno 1944.
Alla manifestazione ha partecipato Roberta Cairoli, autrice del libro “Nessuno mi ha fermata”, che parlerà dell’antifascismo e della Resistenza nell’esperienza delle donne del Comasco (1922-1945).
Erano presenti anche due donne brianzole che durante la Resistenza furono staffette partigiane.
La stampa della pubblicazione e la manifestazione del 21 Aprile 2007 hanno avuto il patrocinio ed il contributo del Comune di Lissone e si inserivano nelle celebrazioni del 25 Aprile 2007, 62° anniversario della Liberazione.
La pubblicazione è stata distribuita gratuitamente ai presenti e copie sono state lasciate in biblioteca per i cittadini lissonesi
«La nostra storia di italiani ci dovrebbe insegnare che la democrazia è un bene delicato, fragile, deperibile, una pianta che attecchisce solo in certi terreni, precedentemente concimati. E concimati attraverso l'assunzione di responsabilità di tutto un popolo. Ci potrebbe far riflettere sul fatto che la democrazia non è solo libere elezioni - quanto libere? - non è soltanto progresso economico - quale progresso e per chi? È giustizia. È rispetto della dignità umana, dei diritti delle donne. È tranquillità per i vecchi e speranza per i figli. È pace.»
“TINA ANSELMI, staffetta partigiana con nome di battaglia GABRIELLA, poi nel 1976, prima donna ministro in Italia “
6 maggio: partecipazione al pellegrinaggio a Sant’Anna di Stazzema
2 giugno: Festa della Repubblica: lettera aperta al Sindaco di Lissone per la distribuzione gratuita di una copia della Costituzione ai neo maggiorenni lissonesi
16 giugno: deposizione di fiori presso il nuovo monumento in Piazza Libertà dedicato ai quattro partigiani lissonesi fucilati il 16 e 17 giugno 1944
17 giugno: viaggio del ricordo a Fondotoce
15 luglio: al poligono di tiro di Cibeno
per ricordare i 67 antifascisti fucilati il 12 luglio 1944, tra cui Davide Guarenti, monzese, vissuto per alcuni anni a Lissone; visita al campo di concentramento di Fossoli, dove transito' Attilio Mazzi, nostro concittadino, prima di finire i suoi giorni nel lager di Gusen in Germania.
10 agosto: membri dell'ANPI di Lissone hanno partecipato alla cerimonia in ricordo dei 15 antifascisti fucilati il 10 agosto 1944 a Milano in Piazzale Loreto
2 settembre: alla conoscenza delle Repubbliche partigiane: Montefiorino (Mo)
7 ottobre: siamo andati a Marzabotto
4 novembre: partecipazione, a Lissone, alle cerimonie a ricordo dei caduti in guerra
10 novembre: inaugurazione della mostra "A scuola col duce" con l'intervento di Elena D'Ambrosio, autrice del libro da cui è stata tratta la mostra
23 novembre: partecipazione al convegno sulla Repubblica Sociale Italiana
24 novembre: conferenza del prof. Giovanni Missaglia "Scuola e Costituzione - Dalla scuola fascista alla scuola repubblicana"
MARIA CERVI, la bambina che vide l’orrore
Con profonda tristezza e commozione il Comitato Nazionale ANPI a nome di tutti gli associati la ricorda.
Lei, Maria Cervi, quella terribile mattina del 25 novembre del 1943, con la paura che le serrava la gola, vide tutto: i fascisti che sbucavano dalla nebbia intorno alla casa di Fraticello. Vide il padre, Antenore, che con i fratelli Gelindo, Aldo, Ferdinando, Agostino, Ovidio ed Ettore, sparavano per difendersi. Vide il nonno Alcide che passava da una finestra all'altra della soffitta e faceva partire un colpo dietro l'altro da un vecchio fucile. Poi il silenzio terribile dopo che le munizioni erano finite. Subito dopo, ecco l'arrivo dei fascisti che entrarono in casa urlando. Presero tutti e cominciarono a picchiare. Poi il fuoco che divorava i fienili e i mobili delle stanze, in mezzo ad un fumo infernale. E loro, le mogli dei Cervi e figli piccoli che guardavano ammutoliti da un angolo dell'aia. Quella fu l'ultima volta che Maria vide il padre Antenore vivo.
Gelindo (classe 1901), Antenore (1906), Aldo (1909), Ferdinando (1911), Agostino (1916), Ovidio (1918), Ettore (1921): erano tutti nati a Campegine (Reggio Emilia). tutti fucilati il 28 dicembre 1943 nel poligono di tiro di Reggio Emilia.
Maria Cervi, nipote di papà Cervi e figlia di uno dei sette eroici fratelli fucilati dai fascisti il 28 dicembre 1943 nel poligono di tiro di Reggio Emilia, tutti insigniti di medaglia d'oro al valore, è deceduta improvvisamente. Era lei, da sempre, l'anima dell'Istituto Alcide Cervi ed era lei che riceveva a Campegine, a Fraticello e a Gattatico, i luoghi della famiglia, i visitatori. Migliaia che arrivavano, dal dopoguerra in poi, da ogni angolo d'Europa per farsi raccontare le sensazioni, le sofferenze. E Maria, paziente, raccontava tutto ai grandi e i ragazzi delle scuole.