Sito dell'A.N.P.I. di LISSONE - Sezione "Emilio Diligenti"

27 maggio 2017 Giornata antifascista promossa dall’ANPI

23 Mai 2017 , Rédigé par anpi-lissone Publié dans #varia

«La Costituzione, nata dalla Resistenza, ha rappresentato il capovolgimento della concezione autoritaria, illiberale, esaltatrice della guerra, imperialista e razzista che il fascismo aveva affermato in Italia».                              Sergio Mattarella
 

video spot ANPI nazionale per la Giornata antifascista del 27 maggio 2017

Il presidente dell'ANPI nazionale Carlo Smuraglia: "Esistono molti fascismi e bisogna considerarli un pericolo. Facciamo attenzione ai primi sintomi per mettere in azione gli antidoti".

Intervista al Presidente nazionale ANPI su www.repubblica.it

L’ANPI di Lissone aderisce alla giornata Antifascista con un banchetto in Largo Pertini – Piazza Libertà Sabato 27 Maggio 2017 dalle ore 15,00 alle 19,00

Tutti gli iscritti sono invitati a partecipare

“BASTA CON I FASCISMI”: il 27 maggio, in tutta Italia, Giornata antifascista promossa dall’ANPI

Un’iniziativa unica nel suo genere che segna un ulteriore e importante passo in avanti della nostra Associazione sul fronte del contrasto giuridico, sociale e culturale ai fascismi”. Con queste parole Carlo Smuraglia, Presidente nazionale ANPI, lancia la Giornata antifascista che si svolgerà in tutta Italia sabato 27 maggio.

Una iniziativa che intende costruire nel Paese una diffusa coscienza nazionale sul problema dell’intensificarsi del fenomeno e della minaccia neofascista in Italia e nel mondo, dei razzismi, della xenofobia e sulla necessità, quindi, di una piena attuazione dei principi e dei valori della Costituzione nata dalla Resistenza.

In Italia, in particolare, assistiamo a sempre più diffuse manifestazioni di apologia del fascismo, come il recente raduno al Cimitero maggiore di Milano in onore dei repubblichini di Salò, che sembrano non avere adeguate risposte e attenzione da parte delle istituzioni e della politica. Ancora più grave è l’impatto sulle giovani generazioni delle dimostrazioni di forza e odio che imperversano in modo particolarmente preoccupante nel web: su Facebook, secondo l’inchiesta del quindicinale dell’ANPI sono 500 le pagine apologetiche del fascismo e del razzismo.

L’ANPI il 27 maggio, con iniziative in tutta Italia, tra le quali il seminario nazionale a Roma dal titolo “Essere antifascisti, oggi” lancerà l’allarme e ragionerà su ciò che è urgente fare subito, sul piano di una incisiva attivazione legislativa, culturale e sociale, per arginare l’aberrante avanzata nera.

Aderiscono alla Giornata, tra gli altri, ARCI, CGIL e Libertà e Giustizia.

Comunicato dell'ANPI provinciale di Monza e Brianza

Evento centrale sarà un seminario che si svolgerà a Roma e che vedrà il contributo di storici, giornalisti e intellettuali.

il programma del seminario:

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Lunedì 22 Maggio all’Auditorium del Parco Nord a Cinisello Balsamo

16 Mai 2017 , Rédigé par anpi-lissone Publié dans #varia

Lunedì 22 Maggio alle ore 18,30 presso l’Auditorium del Parco Nord a Cinisello Balsamo in via Gorki 100, si svolgerà una importante iniziativa che prevede gli interventi:

La serata è aperta a tutti. Disponibilità di parcheggio.

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in ricordo della liberazione del Campo di Mauthausen

16 Mai 2017 , Rédigé par anpi-lissone Publié dans #varia

“Se qualcosa potrà salvare l’umanità, sarà il ricordo: il ricordo del male servirà da difesa contro il male …” Elie Wiesel (premio Nobel per la Pace)

Il 6 e il 7 maggio 2017, Roberto Pellizzoni, insegnante e socio dell’ANPI di Lissone, ha partecipato con una delegazione di studenti di liceo  alla cerimonia internazionale in ricordo della liberazione del Campo di Mauthausen.

Il viaggio è stato organizzato dall’ANED (Associazione Nazionale Ex Deportati) di Sesto San Giovanni. Sono stati accompagnati da Milena Bracesco, figlia del partigiano monzese Enrico Bracesco, deportato e ucciso dai nazisti nel Castello di Hartheim, e da Mariela Valota, nipote di Guido Valota, deportato politico morto a Mauthausen.

La prima sosta, in Austria, è stata al castello di Hartheim, vicino a Linz, che nell’inverno 1940 fu trasformato in un edificio per "l’azione-eutanasia" programma nazista di eugenetica che prevedeva la soppressione o la sterilizzazione di persone affette da malattie genetiche, inguaribili o da più o meno gravi malformazioni fisiche.

Nel castello Milena Bracesco ha letto bellissime lettere che suo padre ha scritto a sua madre durante la sua prigionia e Mariela Valota, violinista, ha suonato con una violoncellista brani di musica classica.

Poi hanno raggiunto Gusen, lager dipendente da Mauthausen, dove morirono tra gli altri migliaia di deportati italiani.

Alla presenza di 21 delegazioni da tutta Europa, il presidente federale austriaco, il dottor Alexander van der Bellen (primo presidente austriaco a partecipare a una commemorazione internazionale al Memoriale di Gusen), nel suo discoso ha reso onore al più grande gruppo di vittime del campo di concentramento nazista sul territorio austriaco.

Roberto, con i suoi studenti, si è fermato davanti alla lapide che ricorda il lissonese Attilio Mazzi, deportato e morto nel lager e passato “per il camino” del forno crematorio.

Lì davanti, hanno recitato la poesia di Piero Calamandrei per il generale Kesselring.

Comandante delle truppe tedesche in Italia durante la seconda guerra mondiale, Kesselring, processato a Venezia da un tribunale militare inglese nel 1947, fu condannato alla fucilazione. La condanna fu poi commutata in ergastolo ed infine, nel 1952, Kesselring venne graziato.

Durante il processo ebbe il coraggio di richiedere un monumento in suo onore, visto che, a suo parere, aveva mantenuto durante l'occupazione nazista in Italia un atteggiamento magnanimo nei confronti delle popolazioni civili e dei  resistenti.

Lo avrai camerata Kesselring

il monumento che pretendi da noi italiani

ma con che pietra si costruirà

a deciderlo tocca a noi

 

Non coi sassi affumicati

dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio

non colla terra dei cimiteri

dove i nostri compagni giovinetti

riposano in serenità

non colla neve inviolata delle montagne

che per due inverni ti sfidarono

non colla primavera di queste valli

che ti videro fuggire

 

Ma soltanto col silenzio dei torturati

più duro d'ogni macigno

soltanto con la roccia di questo patto

giurato fra uomini liberi

che volontari si adunarono

per dignità non per odio

decisi a riscattare

la vergogna e il terrore del mondo

 

Su queste strade sé vorrai tornare

ai nostri posti ci ritroverai

morti e vivi collo stesso impegno

popolo serrato intorno al monumento

che si chiama

ora e sempre

resistenza

 

Poi visita guidata a Mauthausen.

Un'immagine della liberazione di Mauthausen, tratta dal sito della 11a Divisione americana, i cui uomini entrarono nel campo il 5 maggio 1945. Il comandante Harry Sauders è in piedi sul mezzo corazzato, a sinistra. Alla mitraglia John Slatton. Alla guida Marvin Stark.  Sul portone d'ingresso troneggia ancora l'aquila nazista, che di lì a poco sarà abbattuta dai deportati.

Sull’Appelplaz hanno cantato Bella ciao.

A Mauthausen morì il lissonese Mario Bettega.

 

 


 

Il cimitero militare internazionale di Mauthausen

in ricordo della liberazione del Campo di Mauthausen

Il 16 maggio 1945, in occasione del rimpatrio del primo contingente di deportati, quello sovietico, si tenne sul piazzale dell'appello una grande manifestazione antinazista, al termine della quale fu approvato il testo di questo appello, noto come il "Giuramento di Mauthausen"

Il "Giuramento di Mauthausen"

«Si aprono le porte di uno dei campi peggiori e più insanguinati: quello di Mauthausen. Stiamo per ritornare nei nostri paesi liberati dal fascismo, sparsi in tutte le direzioni. I detenuti liberi, ancora ieri minacciati di morte dalle mani dei boia della bestia nazista, ringraziano dal più profondo del loro cuore per l'avvenuta liberazione le vittoriose nazioni alleate, e saluta no tutti i popoli con il grido della libertà riconquistata. La pluriennale permanenza nel campo ha rafforzato in noi la consapevolezza del valore della fratellanza tra i popoli.

«Fedeli a questi ideali giuriamo di continuare a combattere, solidali e uniti, contro l'imperialismo e contro l'istigazione tra i popoli. Così come con gli sforzi comuni di tutti i popoli il mondo ha saputo liberarsi dalla minaccia della prepotenza hitleriana, dobbiamo considerare la libertà conseguita con la lotta come un bene comune di tutti i popoli. La pace e la libertà sono garanti della felicità dei popoli, e la ricostruzione del mondo su nuove basi di giustizia sociale e nazionale è la sola via per la collaborazione pacifica tra stati e popoli. Dopo aver conseguito l'agognata nostra libertà e dopo che i nostri paesi sono riusciti a liberarsi con la lotta, vogliamo:

  • conservare nella nostra memoria la solidarietà internazionale del campo e trarne i dovuti insegnamenti;
  • percorrere una strada comune: quella della libertà indispensabile di tutti i popoli, del rispetto reciproco, della collaborazione nella grande opera di costruzione di un mondo nuovo, libero, giusto per tutti;
    «ricorderemo sempre quanti cruenti sacrifici la conquista di questo nuovo mondo è costata a tutte le nazioni.

«Nel ricordo del sangue versato da tutti i popoli, nel ricordo dei milioni di fratelli assassinati dal nazifascismo, giuriamo di non abbandonare mai questa strada. Vogliamo erigere il più bel monumento che si possa dedicare ai soldati caduti per la libertà sulle basi sicure della comunità internazio nale: il mondo degli uomini liberi!

«Ci rivolgiamo al mondo intero, gridando: aiutateci in questa opera!

«Evviva la solidarietà internazionale!

«Evviva la libertà!»

«Il significato del viaggio e la partecipazione alla cerimonia internazionale è “vedere per conoscere e ricordare”. É indispensabile che i giovani sappiano apprezzare il valore della democrazia, della pace e della solidarietà, che sono le fondamenta dell’Unione Europea nata dalle tragiche esperienze che hanno caratterizzato il Novecento. Conoscere la storia per una loro crescita culturale affinchè sappiano difendere il loro futuro da razzismi e violenze che portarono all’immane tragedia dei campi di sterminio e riflettere sui rinnovati pericoli tutt’ora presenti. Solo con una forte e condivisa memoria storica potremo impedire che i fantasmi del passato rivivano».

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Operation Sunrise. La resa tedesca in Italia 2 maggio 1945

2 Mai 2017 , Rédigé par anpi-lissone Publié dans #II guerra mondiale

29 aprile 1945: a Caserta, le forze tedesche in Italia firmano segretamente la resa incondizionata, divenuta operante alle 14.00 del 2 maggio. Giunge così a conclusione l'operazione Sunrise, nome in codice delle lunghe trattative condotte in Svizzera tra l'OSS, il servizio segreto americano, diretto da Allen Dulles, e il comandante delle SS in Italia, Karl Wolff. È la prima capitolazione dell'esercito hitleriano, che segna la fine delle ostilità sul fronte italiano.

Si evitò così un'inutile resistenza finale lungo l'arco alpino e ulteriori distruzioni vennero risparmiate. I tesori della Galleria degli Uffizi, che erano stati trafugati dai nazisti, furono immediatamente recuperati e Ferruccio Parri, prigioniero della Gestapo, venne riconsegnato agli americani in Svizzera, sano e salvo, già nel marzo 1945. Ma fino all'ultimo l'esito dell'operazione (denominata in codice Sunrise, cioè «Alba») restò in bilico. Wolff, che aveva condotto il negoziato a Berna con l'agente dei servizi segreti americani (allora la sigla era Oss) e futuro direttore della Cia Allen Dulles, inizialmente non riuscì a convincere Kesselring e rischiò di essere arrestato e fucilato. Solo le notizie provenienti da Berlino, dove Hitler si era sparato il 30 aprile nel bunker della Cancelleria, sbloccarono la situazione e consentirono di attuare la resa firmato il giorno prima a Caserta da due emissari tedeschi.

 

 

 

Nel salone di palazzo Reale, Caserta, a sinistra i delegati tedeschi, di fronte l'estensore del verbale delle tre firme e l'interprete tedesco, a destra il Generale Morgan e alle sue spalle anche il Generale Kislenko (con gli stivali)

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Lissone Primo Maggio 1945

1 Mai 2017 , Rédigé par anpi-lissone

Prima Festa dei Lavoratori nell'Italia libera

Lissone Primo Maggio 1945Lissone Primo Maggio 1945
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