Sito dell'A.N.P.I. di LISSONE - Sezione "Emilio Diligenti"

25 aprile 2009

23 Avril 2009 , Rédigé par anpi-lissone Publié dans #pagine di storia locale

“Al vostro fianco, tra voi sempre senza che voi lo sappiate, degli uomini lottano e muoiono gli uomini della lotta clandestina per la Liberazione. Questi uomini, fucilati, arrestati, torturati, lontani sempre dalle loro case, separati spesso dalle loro famiglie, combattenti senza uniformi e senza stendardi, reggimenti senza bandiere, i cui sacrifici e le cui battaglie  non vengono scritte con lettere d’oro negli annali, ma solamente nella memoria fraterna e dolorosa di coloro che sopravvivono.

La gloria è come una nave dove non si muore solamente a cielo aperto ma anche nell’oscurità patetica degli scafi. È così che muoiono gli uomini della lotta clandestina. Rendiamogli onore.”

messaggio ai Francesi di Pierre Brossolette, dai microfoni della BBC, il 22 settembre 1942

 


La Resistenza per i Francesi

“La Resistenza occupa un posto a parte nella nostra memoria collettiva. Più che un avvenimento la Resistenza si è trasformata in un mito fondante che ha dato alla Francia i suoi valori e ai Francesi un’immagine idealizzata di loro stessi.

Da pagina di storia, la Resistenza è diventata una “memoria collettiva” che struttura ancora l’immaginario del Paese.

L’essenza della Resistenza è stata una reazione patriottica che è nello stesso tempo un atto di guerra e una difesa dell’Uomo. Un rifiuto, una reazione che sono anche un progetto di società. Il suo messaggio supera l’avvenimento da dove ha avuto origine. È  universale e atemporale. Ogni generazione può farlo suo. Ogni Paese può adottarlo come modello.

Riflesso di un tempo particolare, la Resistenza è anche di tutti i tempi”.

Robert Belot, professore universitario

 



Cosi' si festeggiava a Lissone l'anniversario della Liberazione dell'Italia dall'occupazione nazista e dal regime fascista.


 

 

manifesto del 25 aprile 1970


 

25 APRILE 1945 - 25 APRILE 2009

Difendiamo la Costituzione della Repubblica italiana nata dalla Resistenza contro ogni tentativo di snaturarla, di svuotarla, di svilirla.

“La Costituzione è un testamento, un testamento di 100mila morti. Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati, dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione”.

Queste parole di Piero Calamandrei, uno dei Padri della Patria sono tremendamente attuali. La Costituzione è minacciata sempre più da pericolosi segnali di ostilità ignorando così la storia con assurde proposte di parificazione tra chi ha combattuto ed è stato ucciso per la libertà e chi ha collaborato con l’occupante. Da qui la necessità di respingere con fermezza tutti i tentativi di chi vuole reciderne le radici che la legano alla Resistenza, alla lotta partigiana, alla guerra di Liberazione nazionale.

Gli Italiani tutti hanno pagato un prezzo altissimo per la conquista della libertà che oggi 25 aprile celebriamo. In questo dolore, in questa lotta e in questo sacrificio affondano le loro radici la nostra Repubblica e la nostra Costituzione che la storia chiama tutti a riconoscere come matrice della nostra comunità nazionale.


Confederazione Italiana fra le Associazioni Combattentistiche e Partigiane

Fondazione Corpo Volontari della Libertà (CVL)

Comitato Permanente Antifascista contro il Terrorismo  per la Difesa dell’Ordine Repubblicano

Comitato Promotore Celebrazioni Anniversario della Liberazione

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