anno scolastico 1937 – 1938
10 Octobre 2011 , Rédigé par anpi-lissone Publié dans #pagine di storia locale
vissuto sui banchi di una scuola elementare di Lissone
Nell’articolo si è preferito, approfittando anche della scrittura chiara del maestro, dare ampio spazio alla cronaca e alle osservazioni sulla vita della scuola da lui riportate sul “Giornale della classe”.
16 ottobre: inaugurazione solenne dell’anno scolastico
18 ottobre: è vacanza per l’inaugurazione della seconda edizione della “Settimana lissonese”
L’episodio a cui si fa riferimento è IL CONVEGNO DELL'8 NOVEMBRE 1917 a Peschiera in cui il re Vittorio Emanuele III lanciò un proclama che incitò la resistenza sul Piave.
dal sito del Museo della palazzina storica
Era una mattina di pioggia sottile e gelida, e la nebbia evaporava dal fiume Mincio coprendo le strade. Ormai da giorni il cielo era coperto da nuvole, che scendevano come lacrime su Peschiera del Garda, in un tempo di guerra e distruzione, dopo la disfatta di Caporetto. E’ l’8 novembre 1917.
Davanti al Palazzo del Comandante inizia pian piano a formarsi una folla di gente, che attende intrepida l’arrivo del Re Vittorio Emanuele III e delle forze alleate di Francia e Inghilterra. La situazione politica è molto tesa e delicata, basta un passo falso per perdere la partita. Il Re Soldato lo sa, ma nonostante tutto scende dalla sua auto, a testa alta, e con passo sicuro entra nel Palazzo del Comandante, oggi conosciuto come Palazzina Storica, seguito dagli altri partecipanti al Convegno. A fianco a lui ci sono i rappresentanti politici dell’Italia Giorgio Sidney Sonnino ministro degli esteri e Vittorio E. Orlando Presidente del consiglio e primo ministro.Per la Gran Bretagna partecipa David Lloyd Gorge e il suo braccio destro Smuts accompagnati dai loro generali Gen. William Robertson e il Gen. Woodrow Wilson. Per la Francia il primo ministro Paul Pailevé e Franklin Bouillon accompagnati dai loro generali Gen. Ferdinand Foch e dal Gen. Camille Barrére. Vittorio Emanuele III voleva fortemente questo incontro, dopo il convegno fallimentare di Rapallo dove Armando Diaz non era riuscito a convincere gli alleati. Il re soldato dirige l'incontro in modo deciso e sicuro, pronunciando il famoso proclama che incitò la resistenza sul Piave, e che avrebbe portato alla vittoria della Guerra:
“Italiani, Cittadini e Soldati ! Siate un esercito solo. Ogni viltà è tradimento, ogni discordia è tradimento, ogni recriminazione è tradimento. Questo mio grido di fede incrollabile nei destini d’Italia suoni così nelle trincee come in ogni remoto lembo della Patria, e sia il grido del Popolo, che combatte, del Popolo che lavora. Al nemico che, ancor più che sulla vittoria militare, conta sul dissolvimento dei nostri spiriti e della nostra compagine, si risponda con una sola coscienza, con una voce sola: Tutti siam pronti a dar tutto, per la Vittoria, per l’onore d’Italia.”
9 novembre: tesseramento all’Opera Nazionale Balilla
cos'era l’Opera Nazionale Balilla?
La scuola, pur ricoprendo un ruolo insostituibile nell'istruzione ed educazione dei giovani, non era sufficiente a formare quell' "italiano nuovo" voluto dal fascismo. Ad integrare e completare l'azione della scuola fu creata l'Opera Nazionale Balilla con il compito di curare l'assistenza e l'educazione fisica e morale della gioventù italiana.
Realizzando una serie di attività a carattere culturale, politico, paramilitare, sportivo e ricreativo, accrebbe il suo ruolo dentro la scuola, richiedendo la collaborazione e il contributo degli insegnanti per il tesseramento dei ragazzi e il loro inquadramento nelle file dell'organizzazione.
L'Opera Nazionale Balilla, introdotta con la legge 3 aprile 1926, prese nome dal leggendario ragazzo genovese Giovanni Battista Perasso, detto il "Balilla", - ogni anno ricordato con solenni celebrazioni - che nel 1746 aveva dato inizio all'insurrezione di Genova, scagliando un sasso contro gli occupanti austriaci.
15 novembre: «vacanza … insperata»
18 novembre: le sanzioni
Augusto fondatore dell’impero romano
18 dicembre 1937: secondo anniversario della giornata della fede
21 dicembre: si ricorda il fratello del dittatore
dal 22 dicembre al 9 gennaio 1938 vacanze natalizie
propaganda antiblasfema
prima radiotrasmissione dell’ente Radio Rurale
seconda trasmissione: «la Sicilia, centro geografico dell’Impero»
28 febbraio 1938: «tenuti ad intervenire alle funzioni religiose»
muore Gabriele d’Annunzio
le assicurazioni popolari
offesa aerea
«la guerra di Spagna e le orde bolsceviche»
23 marzo 1938: i Fasci
Ritrovo Giovanile e Doposcuola
propaganda antitubercolare
Natale di Roma e Festa del Lavoro
Guglielmo Marconi
24 aprile 1938: fondazione di Pomezia
3 maggio: arriva in Italia Hitler ed è festa nazionale!
Roma e l’Impero
il lissonese Giovanni Dorigo, legionario caduto in Spagna
anniversario dell’entrata in guerra dell’Italia nel 1915
saggio ginnico della G.I.L.
15 giugno 1938: fine degli scrutini e della scuola
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