Condizioni di vita nel ghetto
13 Janvier 2012 , Rédigé par anpi-lissone Publié dans #la persecuzione degli ebrei
L'amministrazione nazista del ghetto
Ancora a Praga, nell'ottobre 1942, la Comunità ebraica aveva ottenuto di costituire la sezione "G", che lavorava febbrilmente per preparare una amministrazione autonoma del ghetto. Intanto l'Ufficio centrale delle SS aveva già incaricato come comandante dei campo l'Obersturmführer dott. Siegfried Siedi. In quanto campo speciale, Theresienstadt era controllato in modo diretto dall'Ufficio Centrale per la Sicurezza del Reich di Berlino. La catena di comando passava attraverso Heydrich e Frank ed arrivava sino ad Adolf Eichmann che in definitiva era il responsabile ultimo per tutte le decisioni "politiche". Ciò significa che tutti i trasporti in entrata e in uscita da Theresienstadt erano organizzati da Eichmann. Al di sotto dei comandi di Praga e Berlino vi era la vera e propria organizzazione del campo, che ebbe in successione tre comandanti: Siegfried Seidl, Anton Burger, Karl Rahm. I compiti di polizia politica, di controllo del campo e della prigione della Piccola Fortezza erano affidati ad un presidio di SS incaricate anche delle esecuzioni.
L'Amministrazione autonoma degli ebrei
Un Consiglio degli Anziani, a capo del quale si alternarono il dott. Jakub Edelstein, il dott. Paul Eppstein e il dott. Benjamin Murmelstein, guidava il gruppo dei responsabili dei settori della cosiddetta "Amministrazione autonoma". Il Capo rispondeva di persona della vita all'interno del ghetto al Comandante del campo e si occupava di compilare le statistiche e gli elenchi dei deportati, dell'assegnazione degli alloggi, della contabilità, della sanità, degli anziani e dei bambini. Ma il compito più tragico era quello di compilare le liste dei destinati ai trasporti verso est.
La vita nel ghetto
Uomini e donne vivevano separati e alloggiati nelle baracche o nelle caserme. Alle donne fu riservata la caserma detta di Dresda, agli uomini, la caserma detta di Hannover. Da principio i bambini fino a 12 anni vivevano con le donne, poi furono anche loro separati e alloggiati in case per loro, ma dopo i 15 anni venivano mandati con gli adulti. La corrispondenza con l'esterno era proibita. Era proibito fumare. Ci si doveva far tagliare i capelli, non si poteva camminare sul marciapiede, si dovevano salutare tutte le persone in uniforme. Denaro, tabacco, sigarette, carta da lettere, medicine, tutto doveva essere consegnato. Era proibito lasciare la casa dopo il tramonto e non si poteva cantare per strada. Era proibito fare scuola ai bambini. Qualsiasi piccola trasgressione era punita a bastonate. Per le infrazioni più gravi c'era la prigione e l'invio nei campi di sterminio.
L'affollamento
Le condizioni di vita, già dure all'inizio, si fecero sempre più difficili via via che la popolazione aumentava. I deportati abitavano le soffitte, gli atri, le cantine, i cortili, gli sgabuzzini più angusti, le casematte sotterranee. In quegli spazi ingombri di materassi, letti a tre piani, bagagli e oggetti personali ci si poteva muovere a stento. Regnava un chiasso continuo e la privacy era del tutto inesistente.
Le condizioni igieniche
Una così alta concentrazione di popolazione rendeva la situazione igienica catastrofica: c'era sporcizia sui pavimenti e nei blocchi, dove erano ammassate più di 6.000 persone, mancavano tubature per la distribuzione dell'acqua e gli impianti igienici erano insufficienti.
Un ulteriore flagello del ghetto erano gli insetti - pidocchi, mosche, cimici - e i ratti, che scorrazzavano indisturbati nelle vicinanze dei magazzini di generi alimentari. Essi contribuivano alla rapida diffusione delle epidemie, soprattutto di tifo.
Il lavoro
Tutte le persone in grado di farlo erano obbligate a lavorare, a partire dai 14 anni. L'impegno giornaliero andava dalle 10 alle 12 ore. Più tardi, quando le deportazioni ridussero la popolazione del campo, furono avviati al lavoro anche i bambini di 12 anni, prevalentemente impegnati in lavori agricoli.
Newsletter
Abonnez-vous pour être averti des nouveaux articles publiés.
Pages
- 000 ANPI chi siamo
- 000 ANPI STATUTO e REGOLAMENTO
- 00 2017 La nostra nuova sede in Piazzale Sandro Pertini
- 00 - email ANPI LISSONE
- 0 - Direttivo della Sezione
- 2008 - la prima sede in Piazza Cavour 2
- 2014 - La nostra ex sede presso la stazione ferroviaria
- 2016 Referendum sulla riforma della Costituzione
- 2016 Rubrica sul referendum costituzionale a cura di Giovanni Missaglia
- Album - 2014-inaugurazione-sede presso la stazione ferroviaria
- Album - 2014 - La ex sede presso la stazione F.S.
- Album - 25-aprile-2014
- Album - caduti lissonesi per la Liberazione
- Album - lapidi-e-monumenti di Lissone dedicati ai caduti nella guerra di Liberazione
- Album - Viaggio-della-memoria-a-Sestri
- iniziative per il "Giorno della Memoria" dal 2007 al 2014
- La Costituzione della Repubblica italiana: 1 gennaio 1948 - 1 gennaio 2008
- L'emancipazione femminile: le donne e le conquiste del dopoguerra
- Links
- "Lissone 1939 – 1945. Storie di guerra e di Resistenza": una nostra pubblicazione
- ... meditate che questo è stato ... Gianfranco De Capitani da Vimercate, caduto per la Libertà
- mostra "A scuola col duce" a Lissone - foto
- mostra "A scuola col duce" - Cosa e come studiavano i nostri nonni
- mostra BRIANZA PARTIGIANA 1943 - 1945
- mostra di disegni e poesie nel ghetto di Terezin 1942-1944
- mostra - disegni e poesie dei bambini del ghetto di Terezin
- mostra - disegni e poesie dei bambini del ghetto di Terezin - foto inaugurazione mostra
- mostra - disegni e poesie dei bambini del ghetto di Terezin - il Viale dei Giusti: una realizzazione degli alunni della V A della scuola De Amicis di Lissone
- mostra "Fascismo, Foibe, Esodo"
- mostra "Oltre quel muro"
- mostra ”Schiavi di Hitler – L’altra Resistenza”
- nota bibliografica per approfondire gli argomenti trattati nel sito
- rassegna stampa ed altro
- Ricerche in archivi: da Gabinetto Prefettura numero 7995 del 20/6/1944 (1)
- Ricerche in archivi: da Gabinetto Prefettura numero 7995 del 20/6/1944 (2)
- tragedie del confine orientale: FASCISMO FOIBE ESODO 1918 1956
- tragedie del confine orientale: il campo fascista di Arbe
- tragedie del confine orientalele: dimensioni dell’Esodo
- tragedie del confine orientale: le motivazioni degli esuli
- tragedie del confine orientale: l'Esodo dei giuliano-dalmati
Catégories
- 154 Resistenza italiana
- 118 varia
- 79 II guerra mondiale
- 66 il fascismo
- 52 pagine di storia locale
- 43 storie di lissonesi
- 29 la persecuzione degli ebrei
- 26 La COSTITUZIONE italiana
- 21 avvenimenti recenti
- 19 il secondo dopoguerra
- 14 Lissone dopo l'Unità d'Italia
- 13 Resistenza europea
- 12 Giorno della Memoria
- 11 episodi di storia del '900
- 9 L'ITALIA tra Ottocento e Novecento
- 8 I guerra mondiale
- 7 La Resistenza delle donne
- 4 Memoria e dell'Impegno
- 1 Festa della Liberazione
- 1 Resistenza francese
- 1 attività 2016
- 1 recensioni