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Giornata internazionale della donna 2020
In occasione della Giornata internazionale della donna 2020, di seguito i link ad alcuni articoli del nostro sito riguardanti le donne:
L'emancipazione femminile: il lungo cammino verso il voto delle donne
http://anpi-lissone.over-blog.com/pages/Il_lungo_cammino_verso_il_voto_delle_donne-6682250.html
Le donne e le conquiste del dopoguerra
http://anpi-lissone.over-blog.com/article-28090896.html
http://anpi-lissone.over-blog.com/article-la-resistenza-delle-donne-1943-1945-110136078.html
http://anpi-lissone.over-blog.com/article-le-donne-nella-resistenza-87968468.html
http://anpi-lissone.over-blog.com/article-le-donne-nella-resistenza-in-lombardia-99391342.html
la tessera ANPI 2020: NO al FASCISMO

Sulla copertina della nuova tessera la rielaborazione, a cura dello studio Origoni Steiner, di un progetto di manifesto per il 25 aprile 1973 realizzato dal noto designer e partigiano Albe Steiner.
Come iscriversi
Oltre ai partigiani e a chi ha combattuto contro i nazifascisti chiunque condivida i nostri valori può iscriversi all'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia.
Dall'articolo 23 dello Statuto:
“Possono essere ammessi come soci con diritto al voto, qualora ne facciano domanda scritta:
a) coloro che hanno avuto il riconoscimento della qualifica di partigiano o patriota o di benemerito dalle competenti commissioni;
b) coloro che nelle formazioni delle Forze Armate hanno combattuto contro i tedeschi dopo l'armistizio;
c) coloro che, durante la Guerra di Liberazione siano stati incarcerati o deportati per attività politiche o per motivi razziali o perché militari internati e che non abbiano aderito alla Repubblica Sociale Italiana o a formazioni armate tedesche.
Possono altresì essere ammessi come soci con diritto al voto, qualora ne facciano domanda scritta, coloro che, condividendo il patrimonio ideale, i valori e le finalità dell'A.N.P.I., intendono contribuire, in qualità di antifascisti, sensi dell'art. 2, lettera b), del presente Statuto, con il proprio impegno concreto alla realizzazione e alla continuità nel tempo degli scopi associativi, con il fine di conservare, tutelare e diffondere la conoscenza delle vicende e dei valori che la Resistenza, con la lotta e con l'impegno civile e democratico, ha consegnato alle nuove generazioni, come elemento fondante della Repubblica, della Costituzione e della Unione Europea e come patrimonio essenziale della memoria del Paese.”
Dal sito internet dell’ANPI
Buon Natale 2019
Presepe di Wietzendorf
Molti non ne conoscono l’esistenza, eppure questo semplice presepe creato dai nostri militari nel campo di concentramento di Wietzendorf è custodito in una teca della Basilica di S. Ambrogio a Milano.
Era l’inverno del 1944, nel lager di Wietzendorf, cittadina tedesca tra Amburgo e Hannover, erano rinchiusi migliaia di soldati italiani che avevano deciso di non collaborare con i nazifascisti.
La tragedia della guerra, le punizioni corporali, il duro lavoro nell’industria bellica e mineraria, la fame, il freddo e l’ombra della morte sempre presente, non avevano privato queste persone del coraggio, della fede e della dignità di essere uomini.
Natale era ormai alle porte e grazie alla perizia del sottotenente d’artiglieria Tullio Battaglia, artista-letterato e giovane professore di disegno, Gesù poteva nascere anche tra le baracche di un campo di concentramento a conforto di chi, con la nostalgia di casa nel cuore, stava vivendo la follia e l’inferno di una triste pagina della nostra storia.
Tullio Battaglia costruì una quindicina di esili figure di trenta/trentacinque centimetri d’altezza, ricavate dal legno dei giacigli e con un po’ di filo spinato per scheletro, rivestite da parti di indumenti e da piccoli ricordi di famiglia di ogni internato.
Alla luce fioca di una candela, che ogni prigioniero contribuì ad alimentare rinunciando a una piccola parte dell’esigua razione giornaliera di margarina, Battaglia realizzò queste statuine con un coltellino tascabile (miracolosamente scampato ad ogni perquisizione), una robusta forbicina e un cardine di porta usato come martello.
Tutti i prigionieri donarono qualcosa di proprio: Gesù Bambino è fatto con un fazzoletto di seta del tenente Bianchi di Milano, il pelo dell’agnello è la fodera del pastrano del capitano Bertoletti di Como. Un lembo del pigiama del tenente bersagliere Montobbio di Milano disegna il turbante e la fascia di un re magio. La collana dell’altro sapiente giunto da Oriente è il pendaglio del braccialetto del tenente artigliere Mendoza di Vigevano. Un’estremità della tonaca del cappellano, padre Ricci, è il vestito di San Francesco. E, proseguendo, il pelo della pecorella è il tessuto sfilacciato della musetta da cavallo del tenente Mori di Arezzo. Il cestino arriva dalla calza della Befana per i due figli del capitano Gamberoni di Bologna. Le mostrine dei “Lupi di Toscana” del tenente Vezzosi di Milano fanno da risvolto alle maniche del guerriero longobardo. I pizzi che ornano il manto della Madonna sono i ritagli di un fazzoletto donato dall’amata al suo fidanzato in partenza per la guerra. Ogni pezzo di tela, latta e juta ricorda un uomo, un frammento di storia d’Italia scritta su un campo di battaglia.
In questo presepe, uno dei beni più preziosi e forse meno conosciuti del tesoro della Basilica di Sant’Ambrogio in Milano, ci sono tutti i personaggi classici della Natività. In disparte si intravedono anche un militare internato nella sua divisa lacera e un soldato tedesco che depone a terra le armi. Non manca la figura di San Francesco a cui si deve la prima raffigurazione del presepe come oggi lo conosciamo.
E’ invece assente il bue che è stato lasciato a Wietzendorf a tener compagnia a quei soldati che lo hanno visto nascere e che non sono riusciti a ritornare a casa.
Su segnalazione del
Centro studi “Schiavi di Hitler” http://www.schiavidihitler.org/cms/
via Regina, 5 – 22012 Cernobbio
tel. 3202461195 – info@schiavidihitler.it
Casetta di Natale 2019
In occasione del Natale, anche quest’anno la nostra Sezione è in piazza Libertà con la casetta di legno messa a disposizione dall'Amministrazione comunale per le associazioni.
È una delle numerose iniziative previste in Piazza Libertà per il Natale lissonese.
Le "SARDINE" a Monza
Sabato 14 dicembre 2019 in Piazza Trento e Trieste dalle ore 16 alle 18 le “SARDINE” a Monza.
Membri della Sezione ANPI di Lissone partecipano all’evento.
lettera aperta del presidente emerito dell'ANPI Carlo Smuraglia alle "SARDINE"
E alla grande manifestazione di Roma:
Carla Nespolo a Piazza San Giovanni: "Care sardine, i partigiani e le partigiane sono con voi"
Il saluto della Presidente nazionale ANPI Carla Nespolo alle sardine dal palco della manifestazione in Piazza San Giovanni a Roma
Roma, Piazza San Giovanni - 14 dicembre 2019
"Grazie ragazze e ragazzi della vostra passione, del coraggio e dell'allegria. È venuta da voi una grande ventata di speranza e di vigore democratico. Lo voglio dire forte: l'Anpi è con voi, le partigiane e i partigiani sono con voi. Grazie a loro è nata la Costituzione. Agli immemori: la Costituzione non è afascista, è antifascista. Teniamoci per mano generazioni diverse e ce la faremo a cambiare questo Paese"
Carla Nespolo - Presidente nazionale ANPI
le "SARDINE" diventano internazionali


Milano 10 dicembre 2019: manifestazione dei Sindaci “L'odio non ha futuro”
C’erano anche soci della nostra Sezione ANPI di Lissone alla manifestazione dei Sindaci che martedì sera, 10 dicembre 2019, a Milano, si è trasformata in un grande evento di solidarietà popolare al fianco della senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz e ora sotto scorta dopo essere diventata bersaglio di ripetute minacce via social network.
Un lungo corteo. Tantissime persone. Quasi 600 fasce tricolori come segno tangibile della presenza dei Sindaci delle città italiane.
Fra queste, anche Concettina Monguzzi, Sindaco di Lissone, in rappresentanza di tutta la città, che ha affermato: «A nome di Lissone, città antifascista e contro ogni forma di discriminazione, ho idealmente trasmesso a Liliana Segre l'abbraccio di tutta la nostra comunità».

E Liliana Segre: «Siamo qui per parlare di amore e non di odio, lasciamo l’odio agli anonimi della tastiera. Cancelliamo tutti le parole odio e indifferenza e abbracciamoci in una catena umana che trovi empatia e amore nel profondo del nostro essere».
E rivolta ai Sindaci: «Avete una missione difficile, il vostro impegno è decisivo per la trasmissione della memoria».
4 novembre 2019
manifesto della CONFEDERAZIONE ITALIANA FRA LE ASSOCIAZIONI COMBATTENTISTICHE E PARTIGIANE