Il bando Alexander e l’accordo Wilson
22 Mars 2012 , Rédigé par anpi-lissone Publié dans #II guerra mondiale
Con il fronte fermo e mentre s'inaspriva la repressione nazifascista, cominciava per la Resistenza italiana il periodo più duro. Il 13 novembre il generale Alexander aveva rivolto ai partigiani un proclama invitandoli a sospendere le operazioni su larga scala e a riservarsi per la ripresa primaverile. Egli annunciava, inoltre, che gli Alleati avrebbero dovuto ridurre gli aviolanci di armi e rifornimenti.
Non era un vero e proprio ordine di smobilitazione, ma avrebbe potuto lo stesso mettere in crisi tutta la Resistenza. I giornali fascisti esultavano, il momento era difficile.
Raffaele Cadorna, comandante del CVL così commentò il bando Alexander:
«Le direttive radiodiffuse dal maresciallo Alexander trovavano la loro ragione di essere nel fatto che, sospesa la offensiva alleata contro la linea "Gotica", non vi era ragione di esporre sia le formazioni partigiane che le popolazioni ad una inutile rappresaglia. Giunsero però in ritardo rispetto alla situazione di fatto in quantoché a quell'epoca in seguito ai duri rastrellamenti subìti, alle difficoltà climatiche e di rifornimenti, talune formazioni che erano state particolarmente esposte, avevano dovuto disperdersi o si erano spostate in territori più favorevoli. D'altra parte occorre dire che un comando che si rispetti, in una situazione moralmente tanto delicata quale quella che si era presentata, non poteva che fare un gesto di fermezza, riaffermare cioè la necessità di continuare la lotta, anzi, di intensificarla.
Il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia, cui faceva capo tutta la Resistenza, reagì energicamente. Ogni interpretazione pessimistica del bando Alexander fu controbattuta. I partigiani non sarebbero tornati a casa, non avrebbero riposto le armi. Avrebbero soltanto limitato la loro attività, conformemente alla stagione, poco adatta a grandi operazioni. Il Comitato approfittò anzi dell'occasione per stabilire rapporti giuridicamente più precisi e definitivi con gli Alleati. Questi vedevano il movimento partigiano soltanto in funzione delle necessità militari del fronte; il CLN voleva invece dargli una fisionomia autonoma in vista della liberazione dal nazifascismo. Tuttavia gli interessi in comune erano molti: gli Alleati avevano bisogno del movimento partigiano per tenere impegnato al Nord il maggior numero di tedeschi; i partigiani avevano bisogno degli anglo-americani per i loro rifornimenti ».
Resistenza e Alleati dovevano trovare un'intesa. Il documento che la sancì prevedeva la subordinazione del Corpo volontari della libertà (espressione militare del CLN Alta Italia) agli Alleati. In cambio questi s'impegnavano ad aiutare il movimento partigiano nella lotta contro i tedeschi e i fascisti. Si chiamò «accordo Wilson» dal nome del Comandante supremo del Mediterraneo che firmò i protocolli. La cerimonia della firma avvenne al Grand Hotel di Roma il 7 dicembre; i colloqui preliminari si erano svolti, nelle due settimane precedenti, al palazzo reale di Caserta, dov'era il comando del XV Gruppo di Armate.
La delegazione del Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia era composta da Ferruccio Parri, Giancarlo Pajetta, e da Edgardo Sogno su richiesta degli Alleati.
Edgardo Sogno così giudicò quel patto:
«L'accordo Wilson sul momento fu giudicato in modo contrastante. Alcuni lo ritennero un importante riconoscimento del movimento partigiano da parte del Comando alleato; secondo altri, invece, fu un accordo "capestro", un accordo attraverso cui gli Alleati e indirettamente il Governo di Roma, imbrigliarono il movimento partigiano arrestandone lo slancio rivoluzionario e riformatore.
Molti nel Comitato di Liberazione avevano la sensazione che i comandi alleati non comprendessero la nostra volontà di rinnovamento sociale e politico del Paese e anche che non tenessero in alcun conto il nostro sforzo militare.
L'accordo Wilson, con le disposizioni per l'insurrezione, per l'antisabotaggio, per la collaborazione coi Comandi alleati e con le missioni alleate e anche con la concessione di un contributo finanziario, espresse in modo chiaro l'apprezzamento del comando alleato per il movimento partigiano italiano.
Quando però ritornammo al Nord non tutti furono di questo parere. Secondo molti nel Comitato di Liberazione, noi avevamo sottoscritto un accordo "capestro", un accordo che ci legava le mani perché soprattutto avevamo preso l'impegno di obbedire all'ordine di sciogliere e di disarmare. In realtà una rivoluzione quando è matura è possibile; non si arresta con un pezzo di carta. Noi, poi, al Sud avevamo potuto renderci conto che gli Alleati erano decisi ad impedire qualsiasi sviluppo rivoluzionario e che avevano i mezzi per farlo senza difficoltà.
L'impegno che avevamo sottoscritto quindi non era, non si poteva considerare una gravosa condizione, ma semplicemente il riconoscimento di una situazione di fatto, mentre, d'altra parte avevamo ottenuto un importante riconoscimento, un contributo economico e anche delle assicurazioni verbali, sulla Valle d'Aosta e su Trieste.
In un giudizio più pacato, io credo si possa ritenere che l'accordo Wilson sia stata un'affermazione e un successo della Resistenza italiana».
Bibliografia:
Manlio Cancogni in AA.VV - Dal 25 luglio alla Repubblica - ERI 1966
Newsletter
Abonnez-vous pour être averti des nouveaux articles publiés.
Pages
- 000 ANPI chi siamo
- 000 ANPI STATUTO e REGOLAMENTO
- 00 2017 La nostra nuova sede in Piazzale Sandro Pertini
- 00 - email ANPI LISSONE
- 0 - Direttivo della Sezione
- 2008 - la prima sede in Piazza Cavour 2
- 2014 - La nostra ex sede presso la stazione ferroviaria
- 2016 Referendum sulla riforma della Costituzione
- 2016 Rubrica sul referendum costituzionale a cura di Giovanni Missaglia
- Album - 2014-inaugurazione-sede presso la stazione ferroviaria
- Album - 2014 - La ex sede presso la stazione F.S.
- Album - 25-aprile-2014
- Album - caduti lissonesi per la Liberazione
- Album - lapidi-e-monumenti di Lissone dedicati ai caduti nella guerra di Liberazione
- Album - Viaggio-della-memoria-a-Sestri
- iniziative per il "Giorno della Memoria" dal 2007 al 2014
- La Costituzione della Repubblica italiana: 1 gennaio 1948 - 1 gennaio 2008
- L'emancipazione femminile: le donne e le conquiste del dopoguerra
- Links
- "Lissone 1939 – 1945. Storie di guerra e di Resistenza": una nostra pubblicazione
- ... meditate che questo è stato ... Gianfranco De Capitani da Vimercate, caduto per la Libertà
- mostra "A scuola col duce" a Lissone - foto
- mostra "A scuola col duce" - Cosa e come studiavano i nostri nonni
- mostra BRIANZA PARTIGIANA 1943 - 1945
- mostra di disegni e poesie nel ghetto di Terezin 1942-1944
- mostra - disegni e poesie dei bambini del ghetto di Terezin
- mostra - disegni e poesie dei bambini del ghetto di Terezin - foto inaugurazione mostra
- mostra - disegni e poesie dei bambini del ghetto di Terezin - il Viale dei Giusti: una realizzazione degli alunni della V A della scuola De Amicis di Lissone
- mostra "Fascismo, Foibe, Esodo"
- mostra "Oltre quel muro"
- mostra ”Schiavi di Hitler – L’altra Resistenza”
- nota bibliografica per approfondire gli argomenti trattati nel sito
- rassegna stampa ed altro
- Ricerche in archivi: da Gabinetto Prefettura numero 7995 del 20/6/1944 (1)
- Ricerche in archivi: da Gabinetto Prefettura numero 7995 del 20/6/1944 (2)
- tragedie del confine orientale: FASCISMO FOIBE ESODO 1918 1956
- tragedie del confine orientale: il campo fascista di Arbe
- tragedie del confine orientalele: dimensioni dell’Esodo
- tragedie del confine orientale: le motivazioni degli esuli
- tragedie del confine orientale: l'Esodo dei giuliano-dalmati
Catégories
- 154 Resistenza italiana
- 118 varia
- 79 II guerra mondiale
- 66 il fascismo
- 52 pagine di storia locale
- 43 storie di lissonesi
- 29 la persecuzione degli ebrei
- 26 La COSTITUZIONE italiana
- 21 avvenimenti recenti
- 19 il secondo dopoguerra
- 14 Lissone dopo l'Unità d'Italia
- 13 Resistenza europea
- 12 Giorno della Memoria
- 11 episodi di storia del '900
- 9 L'ITALIA tra Ottocento e Novecento
- 8 I guerra mondiale
- 7 La Resistenza delle donne
- 4 Memoria e dell'Impegno
- 1 Festa della Liberazione
- 1 Resistenza francese
- 1 attività 2016
- 1 recensioni