anno scolastico 1941-1942
9 Octobre 2011 , Rédigé par anpi-lissone Publié dans #pagine di storia locale
vissuto sui banchi di una scuola elementare di Lissone.
L’anno scolastico inizia il 5 ottobre 1941. Come negli altri anni, tutti gli scolari si recano alle scuole Vittorio Veneto per l’assegnazione delle classi ; poi ogni classe va ad occupare la propria aula nella rispettiva sede scolastica.
In un "Giornale della Classe" di una quinta elementare il maestro scrive: «La mia aula si trova ancora nel caseggiato di Via Aliprandi : è l’aula più infelice che tra le brutte del caseggiato ci siano, umida all’eccesso tanto che io penso essere più adatta a stalla che a ricevere i teneri alunni delle elementari. Ad ogni modo bisogna fare di necessità virtù ed adattarci come si può».
Sono ormai due anni che l’Italia è in guerra: da più di tre mesi è in corso l’operazione "Barbarossa", così Hitler ha chiamato l’attacco alla U.R.S.S. Anche Mussolini ha inviato un corpo di spedizione in Russia, CSIR, Corpo di Spedizione Italiano in Russia.
Un maestro ritiene opportuno fare delle relazioni settimanali circa gli avvenimenti della guerra, notando che «tra gli alunni vi è un grande entusiasmo guerriero che cercherò di aumentare perché questi piccoli lo trasportino anche alle loro famiglie». «Farò uso il più possibile dell’apparecchio radio, poiché è un mezzo molto adatto per completare la mia opera di educatore».
Il 28 ottobre, pur facendo lezione, viene commemorato l’anniversario della "Marcia su Roma". Tutti in divisa assistono alla Messa per i caduti della Rivoluzione Fascista. La cerimonia si conclude davanti al Sacrario dei Caduti alla Casa del Fascio. Un maestro scrive: «Quest’anno tale data è ancora di più festeggiata nei nostri cuori perché ci ricorda la lotta contro il Bolscevismo, che ora si combatte con accanimento sui campi di Russia dai nostri valorosi soldati».
Arriva il 4 novembre, ed essendo in tempo di guerra, «non si interrompe il lavoro neppure in questo giorno che ci ricorda la vittoria». Dopo la cerimonia «ho dimostrato ai miei scolari come la guerra attuale sia una conseguenza della ingiusta pace firmata dopo la guerra 1915-18 e la necessità quindi che ognuno sopporti, con spirito di fede nella vittoria, ogni sacrificio che la guerra ci impone».
Un altro maestro scrive: «il giorno della commemorazione dei defunti mi ha dato l’occasione di invitare i miei scolari a pregare per tutti i morti ma in modo speciale per gli eroi che sacrificano la loro giovinezza per il raggiungimento della vittoria che porterà alla nostra Patria numerosi benefici».
Pearl Harbour, 7 dicembre 1941: attacco giapponese alla flotta degli Stati Uniti d’America.
In classe, il 9 dicembre, il maestro parla ai suoi alunni dell’inizio della guerra fra il Giappone e gli Stati Uniti d’America.
L’11 dicembre Mussolini, da Palazzo Venezia, annuncia che l’Italia scende in campo "a lato dell’eroico Giappone, contro gli Stati Uniti d’America".
E il 12 dicembre «trasmetto ai miei alunni la notizia che l’Italia è entrata in guerra con gli Stati Uniti d’America».
Una circolare del Ministro dell’Educazione Bottai informa che le vacanze natalizie saranno di un mese: le scuole riapriranno il 19 gennaio per "economizzare un po’ di carbone".
Un maestro riceve la cartolina precetto che lo richiama alle armi. Scrive sul "Giornale della Classe": «Sono molto addolorato perché, dovendo partire il giorno 13 gennaio prossimo, non potrò nemmeno rivedere i miei scolari che amavo di un amore paterno e porgere loro il moi saluto. Ma la Patria chiama e qualunque sacrificio deve essere sopportato virilmente».
Alla riapertura delle scuole il 19 gennaio 1942 giungono nuove disposizioni ministeriali circa l’insegnamento del lavoro nelle classi quarte e quinte. In una quinta femminile la maestra annota: «Sabato ho iniziato la prima lezione di taglio. Dati i momenti attuali ho pensato di far eseguire un corredino per neonato così le alunne potranno utilizzare ritagli che possono avere in casa senza dover fare spese o sacrifici. Le alunne hanno appreso con molta gioia la notizia che ogni sabato sarà dedicato al lavoro».
Ogni classe partecipa alla raccolta di materiale vario: «nella mia classe ho raccolto Kg 0,889 di lana, Kg 14 di rottami», inoltre «ho raccolto il denaro per 38 tessere e per le pagelle dell’anno XX, 13 quote per l’iscrizione alla Dante Alighieri e 34 quote per l’iscrizione al Doposcuola».
fronte e retro della tessera della "Dante Alighieri"
Ed un altro maestro: «oggi ho consegnato kg 0,589 di lana suddivisi in Kg 0,164 di filato e Kg 0,425 di fiocco. Gli scolari, tenuto conto della loro indigenza, hanno corrisposto abbastanza con entusiasmo».
fronte e retro della pagella del 1942: le pagelle erano prodotte dall’Opera Nazionale Balilla, poi incorporata nella Gioventù Italiana del Littorio, e dovevano essere acquistate dagli scolari.
Quando la guerra inizia a mettersi male per le truppe dell’Asse, compare sulle pagelle, sulla tessera della "Dante Alighieri", sulla corrispondenza la scritta "Vincere" o "Vinceremo".
Cartolina postale del 1942
Il 3 marzo 1942 muore in prigionia degli Inglesi (verificare) il Duca d’Aosta. Il maestro scrive sul "Giornale della Classe" : «Illustro la grande figura del "… soldato, suscitatore di soldati …" compianto e ammirato dal mondo intero».
Nel frattempo il Federale chiama a rapporto gli insegnanti di Milano e provincia.
Dopo l’incontro un maestro scrive: «intensificherò la mia opera presso i miei scolari, perché portino nelle loro famiglie la convinzione che non vi può essere libertà morale per un popolo senza libertà economica che Noi (è sottolineato nella pagina) raggiungeremo con la sicura Vittoria (è scritta in maiuscolo) sugli Anglo-Americani».
A Lissone, durante la notte del 21 marzo 1942 c’è un allarme aereo. L’indomani il maestro tiene una lezione sulla Protezione Aerea.
Il 2 maggio è la "Giornata della Lana": una classe ha offerto Kg 1,700: è una nuova richiesta della lana nonostante «l’indigenza della massa».
L’anno scolastico sta per terminare. La Banca Popolare di Milano indice un concorso per gli alunni delle classi quinte elementari; titolo del tema: "Anche senza combattere si può contribuire alla vittoria (sacrifici personali, lotta contro gli sprechi, economie, corrispondenze con i combattenti".
31 maggio: saggio ginnico e cori
8 giugno: scrutini
13 giugno: fine degli scrutini e della scuola.
Dall’analisi di diversi "Giornali della Classe" dell’anno scolastico 1941-1942, si può notare che, a differenza di precedenti anni, nelle pagine riservate alle osservazioni sulla classe, alcuni maestri preferiscono dedicare più spazio ad argomenti inerenti il programma scolastico delle varie materie anzichè agli avvenimenti extrascolastici.
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