Sito dell'A.N.P.I. di LISSONE - Sezione "Emilio Diligenti"
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Jean Moulin, il prefetto patriota

13 Août 2007 , Rédigé par anpi-lissone Publié dans #Resistenza europea

Jean Moulin il prefetto patriota, membro della Resistenza francese, per la liberazione della Francia dall’occupazione nazista

 

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Jean Moulin nacque il 20 giugno 1899 a Béziers, nella regione Languedoc-Roussillon, nel sud della Francia. Suo padre Antonin, insegnante di Storia e Geografia, che s’impegnò molto presto nella vita politica della regione, ebbe una grande influenza su Jean. Antonin fu membro del Partito Radicale Socialista e della lega dei Diritti dell’Uomo. Sostenne Dreyfus, difese la laicità dello Stato, la tolleranza, la giustizia sociale e la democrazia.

Jean ottiene il diploma di maturità nel 1917. Appassionato della Storia dei grandi dibattiti politici, si iscrive, a Montpellier, alla facoltà di Giurisprudenza. Nello stesso tempo lavora presso l’ufficio del Prefetto. Arruolato nel 1918, partecipa agli ultimi mesi della Prima guerra mondiale. Nel 1921 si laurea in legge.

Entra nell'amministrazione prefetturale, come capo di gabinetto del Prefetto della Savoia, nel 1922, poi come Vice Prefetto d'Albertville, dal 1925 al 1930. È all'epoca il più giovane Vice Prefetto della Francia.

Fin da giovane Jean Moulin ama disegnare e dipingere. Utilizzerà lo pseudonimo di Romanin quando pubblicherà delle caricature e dei disegni umoristici su una rivista. Si servirà di una galleria d’arte a Nizza come copertura nel periodo della sua clandestinità; quando i nazisti gli daranno una matita per scrivere la sua confessione, disegnerà una caricatura del suo torturatore.

Nel 1930 diviene Vice Prefetto.  Pierre Cot lo nomina Capo Aggiunto del suo dicastero agli Affari Esteri nel dicembre 1932.

Vice Prefetto nel 1933, occupa contemporaneamente la funzione di Capo di Gabinetto di Cot al ministero dell'Aviazione.

Nel 1934 assume le funzioni di segretario generale della prefettura della Somme a Amiens; nel 1936 è nuovamente nominato Capo di Gabinetto al ministero dell'Aviazione, dove aiuta i repubblicani spagnoli nella guerra civile inviando aerei e piloti. La sua più importante realizzazione fu la nazionalizzazione delle compagnie aeree, cioè la creazione di Air France.

Diventa il più giovane prefetto di Francia, nell'Aveyron, a Rodez, nel gennaio 1937.

Il 18 giugno 1940 viene nominato prefetto d'Eure-et-Loir a Chartres.

Dopo lo sfondamento del fronte della Somme e dell’Aisne da parte dei tedeschi, molti sfollati confluiscono verso Chartres; Jean Moulin si prodiga per assistere la popolazione non senza gravi difficoltà dovute ai continui bombardamenti cui la città è sottoposta. Viene arrestato nel giugno del 1940 dai tedeschi, perché si rifiuta di firmare l’arresto di soldati francesi e senegalesi, accusati ingiustamente dai tedeschi di un massacro di donne e bambini. Sottoposto a pesanti maltrattamenti per indurlo a firmare, tenta il suicidio, tagliandosi la gola con dei frammenti di vetro.

Politicamente schierato a sinistra, è revocato dal Regime di Vichy il 2 novembre 1940 e messo in disponibilità. Si installa nella sua casa familiare di Saint-Andiol (Bouches-du-Rhône) ed entra nella Resistenza francese. Si convince presto della necessità di unire le forze interne ed esterne della Resistenza.

 Raggiunge Londra nel settembre 1941 sotto il nome di Joseph Jean Mercier e vi incontra Charles de Gaulle, che lo incarica di unificare i movimenti della resistenza. Viene paracadutato nelle Alpi, vicino ad Avignone, nella notte del 1 gennaio 1942. Usa gli pseudonimi di Rex e di Max.

Verso la metà del 1942 raggruppa gli effettivi paramilitari dei movimenti nell’A.S. (Armée Secrèt). Organizza in seguito altri servizi come quello delle trasmissioni WT, poi il SOAM (Services des Opérations Aériennes et Maritimes), il BIP per la propaganda, il CGE (Comité Général des Etudes: un comitato di esperti).

Nel gennaio 1943 viene creato il comitato dei Movimenti Uniti della Resistenza.

Nel febbraio 1943 ritorna a Londra in compagnia del generale Delestraint, capo dell'Armée Secrète. Riparte il 21 marzo 1943, incaricato di creare il Consiglio Nazionale della Resistenza (CNR), l'equivalente italiano del Comitato di Liberazione Nazionale. La prima riunione si terrà a Parigi il 27 maggio 1943.

È arrestato il 21 giugno 1943 (ha quarantaquattro anni) alla periferia di Lione, dove stava tenendo una riunione con i principali capi militari della Resistenza francese. Interrogato e torturato da Klaus Barbie, capo della Gestapo a Lione, muore sul treno Parigi-Berlino, nei pressi di Metz, mentre lo stava conducendo verso la deportazione in campo di concentramento.

 
la sua tomba nel Pantheon a Parigi


 

LA MARSEILLAISE
Allons enfants de la Patrie,

Le jour de gloire est arrivé!

Contre nous de la tyrannie,

L'étendard sanglant est levé!

L'étendard sanglant est levé!

Entendez-vous dans les campagnes

Mugir ces féroces soldats?

Ils viennent jusque dans nos bras

Egorger nos fils et nos compagnes!

Aux armes, citoyens!

Formez vos bataillons!

Marchons! Marchons!

Qu'un sang impur

Abreuve nos sillons!

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chi era Emilio Diligenti

5 Juillet 2007 , Rédigé par anpi-lissone Publié dans #pagine di storia locale

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La Sezione lissonese dell’ANPI è dedicata a Giovanni Emilio Diligenti, molto conosciuto a Lissone dove era stato segretario della Camera del La­voro e Consigliere Comunale.

 

Giovanni Emilio Diligenti

Nato a Burago Molgora nel 1924, all’età di diciannove anni entra nelle fila della Resistenza contro il fascismo. 
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Vladimiro Ferrari, figura di riferimento della Sinistra monzese nel dopoguerre, presidente dell’ANPI di Monza per quasi 20 anni, così lo ricordava:

“Emilio, Aldo ed altri giovani compagni monzesi e brianzoli e mio padre, avevano iniziato la lotta armata dal settembre 1943, la Resistenza. Valmadrera, Piano dei Boi, Pizzo d'Erna, culmine di S. Pietro, Valsassina, Mandello, Grigna, Val Varrone, Bellano, Colico, Legnone erano i luoghi dove si battevano soprattutto monzesi e brianzoli. Qui essi, con le loro azioni di disturbo, minacciavano continuamente le strade dello Spluga e dello Stelvio e ciò costrinse i tedeschi a stornare truppe dal fronte per fare il loro primo rastrellamento. I partigiani però riuscirono a sventare la manovra di aggiramento e i tedeschi, come al solito, bruciarono tutto ciò che trovarono sulla loro strada, fra cui le Capanne Monza e Stoppani.

Questo fatto dimostra quanto i partigiani fossero utili agli eserciti alleati: con le loro azioni obbligavano a sguarnire il fronte e rendevano più facile la lotta alleata contro i nazisti. Aldo e Emilio si batterono pure sul S. Martino nel Varesotto. Emilio rimase ferito in una di queste azioni ad una gamba durante un attacco massiccio di una divisione tedesca: Don Limonta di Concorezzo gli estrarrà il proiettile e il fratello Aldo gli salverà la vita portandoselo sulle spalle per chilometri.

Ma Aldo ed Emilio parteciparono all'attacco della centrale elettrica di Trezzo d'Adda; alla caserma della GNR di Vaprio d'Adda, da cui prelevarono molte armi; quindi attaccarono l'aereoporto di Arcore con partigiani di Vimercate, dove distrussero 5 aerei da guerra. Purtroppo dopo qualche mese dopo, al secondo attacco allo stesso aereoporto, i partigiani persero il loro comandante Igino Rota, ed Emilio venne salvato ancora una volta da sicura morte dal pronto intervento del fratello Aldo; questo contrattempo costò la vita ad altri cinque partigiani: Colombo, Cereda, Motta, Ronchi e Pellegatta che verranno fucilati sullo stesso campo d'aviazione.

Si fa presto, cari amici, a dire libertà, ma conquistarla costa sacrificio ed è quindi giusto che chi ha fatto tanto sia ricordato come esempio.

I primi mesi della lotta di liberazione Emilio li fece a fianco di mio padre e da lui ho conosciuto quindi l'ultimo anno di vita di papà, prima che cadesse in combattimento”.
Emilio, smessi i panni del partigiano, cominciò su­bito la sua attività quale segretario della Camera del La­voro di Lissone e dopo qualche tempo fu eletto Consigliere Comunale; i cittadini di Lissone ricordano ancora le sue battaglie politiche, i suoi dibattiti per affrontare i tanti problemi sociali ed economici.

Diventò in seguito segretario della Camera del Lavoro di Sondrio e come tale ebbe notevoli dibattiti pubblici con uomini politici anche di livello nazionale. 
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In seguito fu Consigliere Provinciale e quindi Asses­sore ma contemporaneamente non trascurava la vita politica del suo partito che affrontava sempre con vivacità intellettuale.

Venne eletto Consigliere provinciale per il PCI, dal 1964 al 1980, e ricoprì l’incarico di Assessore provinciale dal 1980 al 1985. 



a fianco Diligenti con Giorgio Amendola in un convegno del PCI sui ceti medi produttivi tenutosi il 18 e 19 aprile 1964 a Lissone
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nella foto Diligenti in un intervento da Assessore della Provincia di Milano


Per più di venticinque anni fu Presidente dell’ANPI di Monza.

Molto conosciuto in Brianza soprattutto tra gli artigiani ed i piccoli imprenditori, categoria a cui apparteneva, Diligenti ha sempre sostenuto l’importanza vitale di questa zona non solo per il lavoro ma anche per la sua storia e su questo argomento ci ha lasciato un libro scritto con l’amico Pozzi, noto giornalista, edito nel 1980, dal titolo «La Brianza in un secolo di storia italiana (1848-1945)», cent’anni di storia brianzola, dai primi movimenti contadini del 1848 alla Resistenza. 
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Nel 1981 la Provincia di Milano gli conferì nella "Giornata della Riconoscenza" un riconoscimento consistente in una medaglia d'oro e un diploma con la seguente motivazione: “Entrato giovanissimo nel mondo del lavoro, aderì subito al movimento antifascista per partecipare poi attivamente alla resistenza. Sindacalista e Presidente dell'ANPI di Monza, nella trentennale attività di Consigliere comunale di Lissone e di Consigliere e Assessore provinciale ha costantemente lottato per la progressiva attuazione degli ideali di giustizia sociale, unendo alle capacità di iniziativa dinamica e realizzatrice l'interesse per la storia della natia Brianza che ha fatto oggetto di interessanti pubblicazioni”.

 

Durante gli anni del terrorismo in Italia, anche a Monza i terroristi arrivarono ad assassinare il Dott. Paoletti davanti all'uscio di casa in via De Leyva. Il Dott. Paoletti era il direttore dell'ICMESA, l'industria che aveva provocato il disastro della diossina e ciò poteva apparire una forma di giustizia mentre in un paese democratico nessuno può condannare senza regolare processo. La reazione dell'ANPI e del Comitato Unitario Antifascista fu pronta: un corteo numeroso si recò immediatamente sul posto dell’attentato per stigmatizzare il barbaro assassinio.

Una sera, per rispondere alle continue provocazioni dei terroristi in campo nazionale e locale, il Comitato Antifascista indisse una manifestazione unitaria in piazza Trento e Trieste, ma gli extra parlamentari con la scusa di non lasciar parlare il Sindaco perché democristiano cercarono di sabotarla. Gli iscritti all'ANPI con alla testa il loro Presidente Emilio Diligenti fecero barriera contro i facinorosi; ci furono spintoni, qualche sbandamento, ma il Sindaco parlò e gli extra parlamentari si ritirarono nel salone della Biblioteca civica.

Al termine della manifestazione Diligenti andò ad ascoltare gli estremisti e a un certo punto chiese la parola. Lo lasciarono parlare, la fama di comandante partigiano incuteva ancora rispetto. Disse queste parole: «La vostra pretesa di non lasciar parlare il sindaco perché DC è assurda in quanto egli è stato eletto democraticamente dal popolo e dal Consiglio Comunale secondo le regole; in più questa sera egli rappre­sentava la città.

«Ma ho ascoltato anche le vostre parole in questa sala e sento una forte esigenza di chiarezza anche sul terreno politico-culturale. Parlo a nome dell'ANPI e parlo soprattutto affinché nell'opinione pubblica non vi sia il minimo dubbio sul fatto che i terroristi, con qualsiasi colore o simbolo si presentino, sono nemici della convivenza civile e le foro azioni non hanno nulla a che vedere con i metodi e gli ideali partigiani.

«Noi combattevamo nel fuoco di una guerra, contro un nemico terribilmente più forte, spietato; colpivamo obiettivi ed organizzazioni militari. I terroristi uccidono e feriscono uomini inermi, in periodo di pace;

«Noi costituivamo un esercito popolare nazionale e patriottico, espressione di un grande movimento di massa nelle fabbriche, nelle campagne, nei quartieri delle città; i terroristi agiscono nell'isolamento dal popolo e sono malvisti dalla stragrande maggioranza dei cittadini;

«Noi difendevamo le fabbriche di Torino, di Milano, di Genova; i porti, le centrali elettriche; i terroristi compiono azioni indiscriminate di sabotaggio ponendo a repentaglio la stessa vita dei lavoratori;

«Noi partigiani combattevamo per abbattere una dittatura e per instaurare uno Stato Democratico; i terroristi dichiarano di voler abbattere lo Stato Democratico per aprire la strada ad una dittatura. Perciò non concepiamo nessuna tolleranza o comprensione o trattativa verso i terroristi; ma rigore e fermezza politica contro di loro e contro i loro amici. Questi non sono compagni che sbagliano, questi vogliono abbattere ciò che abbiamo costruito con la Resistenza: la Democrazia».

 

“Noi, - diceva Emilio Diligenti, - crediamo che il grande concetto di partecipazione, che fu alla base della Resistenza sia il fondamento della nostra civiltà. Lo è per noi certamente ma ai giovani bisogna cominciare da capo a insegnarglielo. Dobbiamo studiare ancora la nostra storia, bisogna aggiornarla con le nuove esperienze e far capire che l'antifascismo non può essere un fatto di noi partigiani, dei combattenti per la libertà. L’antifascismo, come la democrazia, sono un fatto di civiltà, di libertà, di dignità da diffondere. Occorre in ogni modo prendere precisa coscienza di quella che è stata la tormentata storia d'Italia nella prima metà del 20° secolo, per risolvere positivamente il rapporto fascismo-antifascismo, portando a compimento quella rivoluzione democratica che sola potrà eliminare per sempre dalla società italiana ogni radice di fascismo”.

 

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Attività della Sezione ANPI di Lissone nel 2014

5 Juillet 2007 , Rédigé par anpi-lissone Publié dans #varia

22 marzo 2014
Partecipazione alla XIX giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime della mafia
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29 marzo 2014
Si è svolta l'assemblea annuale della Sezione ed è stata inaugurata la nuova sede.
Abbiamo distribuito a tutti i presenti una copia della Costituzione italiana.
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Domenica 6 aprile a SESTRI LEVANTE
manifesto Sestri 2014Domenica 6 aprile una delegazione della sezione lissonese dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia ha partecipato, rispondendo all’invito della Sezione locale dell’A.N.P.I., alla cerimonia di commemorazione dei partigiani uccisi durante la lotta di Liberazione nell’entroterra di Sestri Levante, tra i quali il diciannovenne lissonese  Arturo Arosio, fucilato dai nazifascisti il 18 marzo 1945.

I partecipanti hanno reso omaggio al valore di quanti seppero scegliere, in un’ora difficile della nostra storia, tra civiltà e barbarie, testimoniando con la stessa vita la loro fede nei valori di democrazia, giustizia e libertà.

Dopo la celebrazione di una messa in suffragio, i partecipanti si sono raccolti davanti al cippo commemorativo in località Santa Margherita di Fossa Lupara, frazione di Sestri Levante.

Erano presenti alcuni parenti del giovane partigiano lissonese, che rimase vittima di una feroce rappresaglia e seppe affrontare il suo tragico destino con grande dignità, come testimoniano alcune lettere inviate alla famiglia nell’imminenza dell’esecuzione.

In rappresentanza dell’Amministrazione comunale lissonese, anch’essa invitata a partecipare, sono intervenuti la Sindaca Concettina Monguzzi, l’assessore Giovanni Angioletti e la consigliera comunale Monica Borgonovo.

    
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Attività della Sezione ANPI di Lissone nel 2013

4 Juillet 2007 , Rédigé par anpi-lissone Publié dans #avvenimenti recenti

Per il GIORNO della MEMORIA
mostra oltre quel muro 1
 
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Per il GIORNO del RICORDO
mostra fascismo foibe esodo

Domenica 14 aprile
“VIAGGIO DELLA MEMORIA”
in ricordo del nostro concittadino Arturo Arosiofucilato per rappresaglia, e di tutti coloro che, combattendo per la libertà nell’entroterra ligure, sono caduti vittime del nazifascismo.

Mercoledì 24 aprile
Comune di Lissone - Assessorato alla Cultura
Palazzo Terragni ore 21
VENTI5 D'APRILE
Una lezione di storia in musica che racconta, attraverso canzoni, melodie, testimonianze ed immagini, cosa fu la Resistenza, a cura

Giovedì 25 aprile 68° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE

Sabato 28 settembre
locandina 28 settembre
alle ore 15 presso la sala polifunzionale della Biblioteca civica di Lissone, piazza IV Novembre, presentazione del libro “7 ottobre 1943 - La deportazione dei carabinieri romani nei lager nazisti” (Edizioni Studium, Roma).

3 novembre
Partecipazione alle celebrazioni del  "Giorno dell'Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate" 

24 novembre

Giornata nazionale del tesseramento

in piazza Libertà

"Appuntamento con la Costituzione"

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In ricordo di Alberto Fossati

3 Juillet 2007 , Rédigé par anpi-lissone Publié dans #avvenimenti recenti

Dicembre 2012

Alberto-Fossati.jpgAlberto Fossati ci ha lasciati. Fu tra i primi a collaborare per la ricostituzione dell’ANPI a Lissone nel 2005, in occasione del 60° annoversario della Liberazione. Da allora è sempre stato presente, nonostante i suoi numerosi impegni nella vita politica lissonese, alle iniziative della nostra Sezione.

Alberto Fossati è stato Consigliere Comunale dal 2002 al 2007, eletto nella lista "Uniti per Lissone" ed ha continuato il suo impegno politico negli anni successivi, collaborando anche nelle ultime amministrative alla vittoria della coalizione guidata dal Sindaco Concetta Monguzzi.

Uomo di sinistra, dotato di grande capacità di dialogo e di confronto con le forze più moderate della coalizione, capace di sostenere la fatica di arrivare a scelte condivise, nel rispetto delle differenze di ciascuno.

Lo vogliamo ricordare per la sua grande passione politica per realizzare una migliore giustizia sociale, le sue doti di lealtà e la sua determinazione nelle avversità.

Anche nella sua malattia ha lottato strenuamente per restare attivo e difendere la sua libertà, libertà di stare in mezzo agli altri, evitando categoricamente di chiudersi a letto, libertà di partecipare e di interessarsi ai problemi degli altri e della sua Lissone, fino all'ultimo, fino alla vigilia.

Così determinato da illudere tutti a sperare che la situazione non fosse così tragica come gli esami dimostravano, fino poi precipitare rovinosamente e all'improvviso il giorno di Natale.

Idealmente ti vediamo lassù in montagna sotto l'ombra di un bel fior...

"e la gente che passerà, dirà o che bel fior,

e questo è il fiore del partigiano, morto per la libertà"

Ciao Alberto.

Il nostro Sindaco, Concettina Monguzzi, ricorda Alberto Fossati

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Attività della Sezione ANPI di Lissone nel 2012

3 Juillet 2007 , Rédigé par anpi-lissone Publié dans #varia

 

In occasione del "Giorno della Memoria" 2012


locandina ANPI mostra Terezin 2012 

locandina ANPI giorno della memoria 2012

  25 marzo 2012: Viaggio a Sestri Levante in ricordo del partigiano lissonese Arturo Arosio fucilato nella frazione Santa Margherita di Fossa Lupara.

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immagini della cerimonia

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In occasione del 67° anniversario della liberazione dell’Italia dalla dominazione nazista e dal regime fascista, Venerdì 20 aprile 2012 alle ore 21, presso la Biblioteca civica di Lissone, piazza IV Novembre

Con la presenza di Pietro Arienti, autore del libro, presentazione di:

DALLA BRIANZA AI LAGER DEL TERZO REICH. La deportazione verso la Germania nazista di partigiani, oppositori politici, operai, ebrei. Il caso dei lavoratori coatti.

Il notevole contributo di sangue e di sofferenze della Brianza: 252 deportati nei lager nazisti, 40 ebrei arrestati, oltre 1200 uomini e donne trasferiti in Germania come manodopera. Tra di loro 48 lissonesi.

Ricostruire le vicissitudini dei deportati vuol dire non solo raccontare fatti: il dramma individuale si fa collettivo, la particolarità della singola esperienza diventa tassello di un racconto storico più ampio e generale.

locandina presentazione libro Arienti

presentazione-libro-Arienti.JPG   Pietro Arienti


manifesto 25 aprile rid

Lunedì 23  e martedì 24 aprile, il presidente dell'ANPI di Lissone, Renato Pellizzoni, incontra gli studenti delle III classi della scuole medie Farè e Croce per parlare di Resistenza e deportazione, in Italia e nella nostra città.

Giovedì 26 aprile, Egeo Mantovani, partigiano e attuale presidente onorario dell'ANPI di Monza e Brianza, incontra gli studenti dell'I.S. "Europa Unita"  di Lissone per parlare della "Guerra di Liberazione".

Verranno anche proiettati, rispettivamente, "IL VIAGGIO di ROBERTO", la storia di Roberto Camerani, deportato a Ebensee, e "UN POPOLO per la LIBERTÀ", la Resistenza in Italia.

 

Il 25 aprile , l'oratore ufficiale dell'ANPI, a Lissone,  è stato il prof. GIOVANNI MISSAGLIA

 


Di seguito il documento che l'ANPI di Lissone ha sottoposto all'attenzione pubblica e ai candidati a Sindaco per le prossime elezioni amministrative. Si tratta di cinque semplici proposte per arginare il razzismo e, perciò, per noi dell'ANPI, di un tema particolarmente scottante. Vorremmo che i candidati, si potessero pronunciare pubblicamente, nelle forme da essi preferite, sul loro eventuale impegno in merito.

 


CINQUE IMPEGNI CONTRO IL RAZZISMO E PER LA COESIONE SOCIALE

La crescita degli episodi di razzismo su tutto il territorio nazionale coinvolge e riguarda tutti, singoli cittadini, società civile e mondo politico. Ma attribuisce una particolare responsabilità ai soggetti istituzionali, che hanno il compito di governare una società complessa evitando che la diversità, comunque intesa, sia ingiustamente criminalizzata. L’uguaglianza di tutti i cittadini a prescindere dal genere e dagli orientamenti sessuali, dalle condizioni sociali, dalle convinzioni religiose e dal colore della pelle è un valore costituzionale irrinunciabile che non dovrebbe dipendere dalle diverse sensibilità politiche.

Per questo l’ANPI di Lissone chiede ai candidati a Sindaco delle prossime elezioni amministrative di assumere davanti alla cittadinanza l’impegno a promuovere politiche di integrazione che aiutino a prevenire episodi di intolleranza o di vero e proprio razzismo. In particolare, chiede di assumere i seguenti impegni:

  • 1)   Promuovere e sostenere in tutte le scuole del territorio iniziative di sensibilizzazione sui temi dell’integrazione sociale e culturale;

  • 2)     Organizzare le celebrazioni del 25 aprile in modo che, accanto all’indispensabile momento della memoria della Resistenza e del ricordo della liberazione dal nazifascismo, siano collocate riflessioni e iniziative sulle forme attuali di discriminazione;

  • 3)     Impegnare il Consiglio comunale a sollecitare formalmente le forze politiche e il Parlamento all’approvazione di una nuova legge sulla cittadinanza che preveda, tra l’altro, il diritto di voto amministrativo per quei cittadini immigrati che da anni lavorano e risiedono regolarmente in Italia;

  • 4)     Istituire una sede permanente di consultazione con le comunità straniere presenti sul territorio di Lissone in modo da condividere l’analisi degli eventuali problemi di integrazione e l’individuazione delle possibili soluzioni;

  • 5)     Sostenere culturalmente e finanziariamente le tante associazioni territoriali che, a diverso titolo, lavorano sui temi dell’integrazione e della coesione sociale. 

 


13 maggio 2012: Viaggio della Memoria alla casa dei CERVI a Gattatico

viaggio 13 maggio 2012

alcune foto del viaggio


2 giugno 2012: festa della Repubblica

iniziativa ANPI Lissone per 2 giugno 2012

2 giugno 2012 01 2 giugno 2012 03 2 giugno 2012 04 2 giugno 2012 02 2 giugno 2012 2 giugno 2012 05


Sabato 16 giugno 2012, alle ore 11, in piazza Libertà, si è svolta una cerimonia a ricordo dei partigiani lissonesi fucilati nel giugno 1944. Aderenti all"ANPI di Lissone hanno depositato una corona di fiori sul monumento a loro dedicato. Hanno partecipato anche alcuni consiglieri in rappresentanza dell’Amministrazione comunale.  Il Sindaco, Concetta Monguzzi, che ha dato la sua adesione, non ha potuto partecipare per altri pressanti impegni.

16 giugno 2012 piazza Libertà 16 giugno 2012 piazza Libertà Carlotta e Germana

(foto di Gianni Radaelli)

Nel giugno 1944 piombo nazifascista stroncava le giovani vite di cinque lissonesi : Attilio Meroni, fucilato in Valdossola, di anni 19, Pierino Erba, di anni 28 e Carlo Parravicini, di anni 23, fucilati a Lissone nell’attuale Piazza Libertà, Remo Chiusi e Mario Somaschini, di anni 23, fucilati a Monza in Villa Reale.

Nel 68° anniversario del loro sacrificio per la liberazione dell’Italia dall’occupazione nazista e dal regime fascista, l’ANPI lissonese li ricorda.


Nel trentesimo anniversario del suo assassinio, l’ANPI di Lissone ricorda il maresciallo Valerio Renzi, ucciso dalle Brigate Rosse.

Occorre far capire, insegnare a chi non c'era, cosa è stato il terrorismo, chi sono le sue vittime, perché dal 1967 a oggi in Italia sono morte circa duecento persone e più del doppio sono state ferite per mano dei terroristi.

Per i giovani la cerimonia potrebbe essere anche un momento di riflessione su quei tragici eventi che hanno insanguinato il nostro Paese per qualche decennio del secolo scorso.

L'ANPI di Lissone ha partecipato alla cerimonia organizzata dal Comune di Lissone per ricordare il maresciallo Valerio Renzi

Invito 15 luglio cerimonia Renzi

 


8 Settembre

 

mostra "BRIANZA PARTIGIANA 1943-1945"

 locandina mostra Brianza Partigiana


Partecipazione alla celebrazione della "Giorno dell'unità d'Italia e giornata delle Forze Armate" 4 novembre 2012

 



Domenica 18 ottobre: Giornata del tesseramento 

volantino Giornata tesseramento  ANPI tessera 2013

Oggi abbiamo raggiunto il numero di 90 iscritti all'ANPI di Lissone: nel 2005, quando abbiamo ricostituito la Sezione ANPI a Lissone, eravamo in 30. In questi sette anni abbiamo triplicato le adesioni!

Le nostre iniziative, in città, sono sempre più seguite. 

Per il "Giorno della Memoria" e per il "Giorno del Ricordo" 2013 organizzeremo due  mostre.

 


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Attività della Sezione ANPI di Lissone nel 2011

2 Juillet 2007 , Rédigé par anpi-lissone Publié dans #varia

 
Sabato 29 gennaio 2011 presso la sala Polifunzionale della Biblioteca Civica di Lissone,  in Piazza IV Novembre, ricordo di tre personaggi dell’antifascismo monzese: Giovanni Battista Stucchi, Gianni Citterio e Antonio Gambacorti Passerini.
Le loro storie attraverso la lettura di alcune pagine del libro “Tornim a baita. Dalla campagna di Russia alla Repubblica dell'Ossola” di Giovanni Battista Stucchi.
E' intervenuta Rosella Stucchi, figlia di Giovanni Battista Stucchi.
 


150° anniversario Unità d’Italia
Giovedì 17 marzo 2011 ore 18.00
sala Polifunzionale della Biblioteca Civica
Lissone,  Piazza IV Novembre
 
«Fratelli d'Italia?
L'idea di nazione a 150 anni dall'Unità d'Italia»
 
 
 
conferenza del prof. Giovanni Missaglia
 
docente di Storia e Filosofia
 
 
 

 
 
Domenica 10 aprile, una delegazione dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia di Lissone ha partecipato ad una cerimonia, organizzata dall’ANPI di Sestri Levante, a ricordo di tutti coloro che, combattendo per la libertà durante la guerra di Liberazione, sono caduti vittime del nazifascismo nell’entroterra della Riviera ligure di Levante.
 
La cerimonia si è svolta in località S. Margherita di Fossa Lupara dove, il 18 marzo 1945, venne fucilato anche il diciannovenne partigiano lissonese Arturo Arosio, al quale è stata recentemente intitolata una via di Lissone.
 
Alla celebrazione di una messa in suffragio dei caduti nella chiesetta locale, , è seguito un corteo che ha raggiunto il luogo in cui sorge il cippo commemorativo, dove sono state deposte corone di fiori.
 
Dopo i saluti delle autorità locali, l’intervento di uno storico ha inquadrato l’episodio di quei giorni della primavera del 1945 nel contesto degli avvenimenti della Resistenza italiana, nella quale tanti giovani, in un’ora difficile della nostra storia, seppero scegliere tra civiltà e barbarie, testimoniando con la stessa vita la loro fede nei valori di democrazia, giustizia e libertà, principi che sono alla base della nostra Costituzione repubblicana.
 
La cerimonia è stata presieduta dall’ex partigiano Daniele Massa, nome di battaglia Lucifero, attuale Presidente dell’ANPI di Sestri Levante, che conobbe personalmente il nostro concittadino Arturo Arosio. Arturo rimase vittima di una feroce rappresaglia ma, sorretto dalla fede, seppe affrontare il suo tragico destino con grande dignità, come testimoniano alcune lettere inviate alla famiglia nell’imminenza della sua esecuzione.
 
Alcune di queste sono pubblicate  nel libro “Lissone 1939-1945. Storie di guerra e Resistenza” di Renato Pellizzoni e nel sito dell’ANPI di Lissone (http://anpi-lissone.over-blog.com/) nelle pagine di storia locale dedicate ai caduti lissonesi nella guerra di Liberazione.
 
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A Daniele Massa (nella foto a sinistra) è stata consegnata la tessera di membro onorario della nostra Sezione ed una pergamena.
2011 e  pergamena Lucifero
dal libro “Come fosse ieri ...” di Ornella Visca, segeretaria dell’ANPI di Sestri Levante:
«Mi chiamo DANIELE MASSA e sono nato a Velva, nel comune di Castiglione Chiavarese, il 10 aprile 1924. All'età di nemmeno 6 anni sono rimasto orfano di padre e mia mamma è rimasta vedova a quarant'anni con otto figli, il più grande dei quali aveva 21 anni.
Si viveva da contadini a mezzadria, perciò la vita era di stenti. Con mio padre si viveva meglio perché lui, oltre che il mezzadro, faceva anche il muratore e si andava avanti discretamente. Dopo la sua morte mia mamma ha mandato le mie sorelle a fare le donne di servizio, mentre noi più piccoli stavamo in casa con lei. Io facevo il chierichetto e dicevano che ero molto bravo. Il parroco del paese si interessò, d'accordo con mia madre, per trovarmi un posto in seminario a Chiavari, in poche parole per farmi diventare prete; ma, alla sera della vigilia della mia partenza per il seminario, mentre mi trovavo con mia mamma in casa di un mio zio; questo mio zio, per scherzo, mi disse: "Vai a farti prete e così non potrai nemmeno prendere moglie, sei proprio un belinun!" lo mi sono messo a piangere e non sono più voluto partire. Ho poi passato alcuni anni a lavorare con questo mio zio, naturalmente quando ero libero dalla scuola.
Finita la quinta elementare, mia mamma, io, mio fratello del '22 e una mia sorella del '26 ci trasferimmo a Sestri Levante ed io andai a fare il garzone in un negozio di alimentari nell'attuale Piazza della Repubblica, dove rimasi fino a 15 anni. Nel novembre del '39 entrai nella FIT, Fabbrica Italiana Tubi, di Sestri Levante e andai avanti fino a che iniziò la guerra. Si lavorava da bestie, 12 ore al giorno e il mangiare era sempre meno, era stato razionato con la tessera annonaria.
Il 1° dicembre del '43 ci fu il primo bombardamento a Sestri, dove rimasi ferito. Dopo la mia guarigione, io e mio fratello del '22 scegliemmo di andare in montagna con i partigiani. Fu una lotta molto dura, di stenti, privazioni, freddo e fame, ma finalmente arrivò la Liberazione il 25 aprile '45. Dopo la Liberazione mi fermai per parecchi mesi al Comando della Divisione "Coduri", dove facevo il segretario del comandante "Virgola". Quando nacque l' ANPI, divenni il primo presidente della sezione di Sestri Levante. Quando eravamo ancora in montagna, nel dicembre del '44, io e mio fratello aderimmo al PCI. Rientrai in FIT, ma non smisi mai la mia attività sia nell'ANPI sia nel partito. Nel 1956 fui candidato per la prima volta alle elezioni amministrative e divenni assessore alla Pubblica Istruzione, carica che mantenni fino al 1964, mentre rimasi consigliere comunale fino al 1969, quando mi ritirai dall'attività politica. Non smisi mai invece di dedicarmi al rafforzamento dell' ANPI, cosa che faccio ancora oggi con grande piacere e con molta soddisfazione.
Nel 1979 - '80 cominciai a dare attività anche nella cooperazione e proprio in quegli anni fui eletto presidente della Sezione Soci della Coop di Sestri Levante, carica che detengo ancora oggi».

 25 aprile a Lissone
 
25 aprile 11 10 25 aprile 11 10 25 aprile 11 15 presidente ANPI Lissone
 
Esposizione dell'opera di Giacomo Nicola Manenti, "Anelito di libertà" nel cortile della nostra sede di Piazza Cavour.
Giacomo Manenti 3 Giacomo Manenti 1

 
8 maggio 2011: quaranta lissonesi in Val di Susa per ricordare Ercole Galimberti.
 
“VIAGGIO DELLA MEMORIA” a Coldimosso, frazione di Susa (TO), in ricordo del diciottenne lissonese Ercole Galimberti, fucilato per rappresaglia a Coldimosso, dai nazifascisti, il 9 marzo 1945, con altri quattro partigiani che combattevano per la libertà in Val di Susa.
L’iniziativa è realizzata in collaborazione con l’ANPI di Bussoleno.
 
Domenica 8 maggio, una delegazione della sezione dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia di Lissone ha partecipato, insieme ad un nutrito gruppo di cittadini lissonesi, alle celebrazioni, organizzate dall’ANPI di Bussoleno, in memoria di cinque partigiani uccisi dai nazisti a Coldimosso, frazione di Susa, il 9 marzo 1945, tra cui il nostro concittadino Ercole Galimberti, che all’epoca aveva solo diciotto anni. Erano presenti anche le figlie della sorella di Galimberti. Sul luogo dell’eccidio, dove sorge un cippo a perenne ricordo, sono stati deposti fiori e sono stati pronunciati discorsi commemorativi. Hanno parlato i sindaci dei quattro comuni della Val di Susa, situati nelle vicinanze di Coldimosso, e il presidente dell’ANPI di Lissone, Renato Pellizzoni. Molto toccante l’intervento di un vecchio partigiano, nome di battaglia Angelo, che ha rievocato i mesi trascorsi nelle fila della Resistenza e non ha mancato di richiamare l’importanza di difendere e preservare i valori e gli ideali che furono alla base dell’impegno e del sacrificio di tanti giovani per la conquista della libertà e della democrazia per il nostro Paese.
 
a-lissonesi in val di susa b-cippo a Coldimosso c-cippo a Coldimosso particolare2 Coldimosso fiori d-con sindaci un momento della cerimonia intervento di Renato Pellizzoni cippo Coldimosso il partigiano Angelo

    GIOVEDÌ 2 giugno, dalle ore 9 alle 13 in Piazza Libertà, , presentazione delle attività dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia Sezione “Emilio Diligenti” di Lissone.
Verranno distribuite copie della Costituzione italiana.
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17 giugno: in piazza Libertà cerimonia a ricordo dei partigiani lissonesi fucilati
Nel giugno 1944 piombo nazifascista stroncava le giovani vite di cinque lissonesi : Attilio Meroni, fucilato in Valdossola, di anni 19, Pierino Erba, di anni 28 e Carlo Parravicini, di anni 23, fucilati a Lissone nell’attuale Piazza Libertà, Remo Chiusi e Mario Somaschini, di anni 23, fucilati a Monza in Villa Reale.
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FESTA del TESSERAMENTO

tessera ANPI 2012

SABATO 3 dicembre dalle ore 15 alle 18

Lissone, Piazza Libertà

Mi iscrivo all ANPI

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attività della Sezione di Lissone nel 2010

1 Juillet 2007 , Rédigé par anpi-lissone Publié dans #varia

In occasione del "Giorno della Memoria" Sabato 23 gennaio 2010 presso la sala Polifunzionale della Biblioteca Civica di Lissone è stato presentato, alla presenza del figlio PierLuigi, il libro  “DIARIO DI FOSSOLI” di Poldo Gasparotto, Medaglia d’oro al Valor Militare, Comandante delle Formazioni Giustizia e Libertà, fucilato nel campo di concentramento di Fossoli il 22 giugno 1944.

 

Domenica 21 Marzo 2010 una delegazione della Sez. ANPI di Lissone ha partecipato a Santa Margherita di Fossalupara alla commemorazione dei Caduti della Vallata di Santa Vittoria (Sestri Levante).

In quel luogo venne fucilato il 18/03/45 anche il nostro concittadino Arturo Arosio.

A questa Manifestazione, organizzata dall'ANPI di Sestri Levante, partecipano già da diversi anni delegazioni di vari comuni (Sindaci o loro delegati con gonfaloni ).

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Domenica 18 aprile 2010, in occasione del quinto anniversario della ricostituzione della nostra Sezione siamo stati in Piazza Libertà con un banchetto per far conoscere ai cittadini, oltre alle finalità della nostra associazione, le principali attività svolte in questi cinque anni e quelle in programma a cominciare dalle lezioni sulla Costituzione.

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Domenica 25 aprile 2010: partecipazione alle celebrazione organizzata dal Comune di Lissone

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viaggio del ricordo

30 Juin 2007 , Rédigé par anpi-lissone Publié dans #Resistenza italiana

Al  viaggio del ricordo per la celebrazione del 63° anniversario dell’eccidio di Fondotoce hanno partecipato l’Anpi di Lissone e Monza.
 
LA STORIA – L’eccidio del giugno 1944
Il 20 Giugno del 1944 si consumò, nel territorio che oggi prende il nome di Verbano-Cusio-Ossola, uno dei più efferati massacri compiuti dalle forze nazi-fasciste contro la Resistenza italiana. Nell’illusione che solo atti di immensa ferocia avrebbero fermato la Lotta dei Partigiani resistenti, il Comando tedesco organizzò nei giorni precedenti un attacco militare di grandi proporzioni (17.000 armati) contro qualche centinaio di Partigiani asserragliati sulle montagne che, da tale imponente dispiegamento di forze, furono ben presto sopraffatti, indi catturati e torturati.
Il pomeriggio del 20 giugno una macabra processione di 43 persone sfila da Intra fino a Fondotoce, nel luogo dove ora sorge il Sacrario (Parco della Memoria e della Pace) e la Casa della Resistenza. Sono partigiani arrestati durante il rastrellamento in Valgrande. Una trentina di loro arrivano il pomeriggio prima negli scantinati di Villa Caramora, a Intra, sede del comando tedesco.
Da quel sito il 20 Giugno i nazi-fascisti prelevarono 43 persone.
Il viaggio è fatto in autocarro. Ad ogni raggruppamento di case vengono fatti scendere e il corteo deve passare a piedi, in vista della popolazione recando il cartello: «sono questi i liberatori d'Italia oppure sono i banditi?». 
i-43-partigiani-fucilati-a-Fondotoce.jpgSi giunge così a Fondotoce. Neanche il prete può accostarli; sono obbligati, per impedire eventuali fughe, a sdraiarsi per terra e tre alla volta passano sotto le raffiche del plotone d'esecuzione sul greto del canale d’acqua che collega il Lago di Mergozzo con il Lago Maggiore. Tra questi, rocambolescamente, si salvò Carlo Suzzi (il 43°, che riesce miracolosamente a sopravvivere e, aiutato dalla gente del posto, si mette in salvo. Tornerà poi nella formazione Valdossola con il nome di battaglia "Quarantatrè".). Carlo Suzzi è ancora vivente e risiede in Thailandia. La fucilazione dei partigiani vuol forse essere una vendetta per gli oltre quaranta fascisti del presidio di Fondotoce catturati, e non uccisi, il 30 maggio.
Chi erano?
Giovanni Alberti era originario del vicentino, viveva nel milanese, aveva 20 anni
Giovanni Barelli veniva dalla bergamasca, aveva 20 anni
Carlo Antonio Beretta, veniva da Monza, aveva 31 anni
Angelo Bizzozzero veniva da Seveso aveva 21 anni
Emilio Bonalumi, veniva da Affori aveva 21 anni
Giglio Bottelli, era nato a Dagnente, abitava ad Intra aveva 31 anni
Luigi Brioschi, era di Bresso (Mi) aveva 22 anni
Luigi Brown, era di Milano e aveva 24 anni
Dante Capuzzo, di Milano 30 anni
Sergio Ciribì, di Milano 18 anni
Giuseppe Cocco, originario del veronese, viveva nel bresciano, 18 anni
Adriano Marco Corna, di Intra, 21 anni
Achille Fabbro, originario friulano, di Affori 20 anni
Olivo Favaron, padovano, risiedeva a Nova Milanese, 18 anni
Angelo Freguglia, di Meina, abitava ad Arna, 20 anni
Franco Ghiringhelli, di Milano, 21 anni
Cosimo Guarnieri di origine calabrese (Siderno), viveva a Milano 21 anni
Giovanni La Ciacera, siciliano di Modica, 26 anni
Franco Marchetti, di Milano 20 anni
Arturo Merzagora, di Angera 20 anni
Rodolfo Pellicella di Milano 30 anni
Giuseppe Perraro di Milano 18 anni
Ezio Rizzato, il tenente, veronese d’origine, residente a Milano 35 anni
Marino Rosa, bresciano, 26 anni
Aldo Cesare Rossi, di Intra, 22 anni
Carlo Sacchi 35 anni, ma non sappiamo la provenienza
Renzo Villa di Cormano Brusuglio 19 anni
Giovanni Volpati, di Ghemme, 41 anni
Tredici Ignoti
Cleonice Tomassetti, di Capradosso, abitante a Milano 32 anni
E poi Carlo Suzzi, l’unico sopravvissuto che aveva solo 18 anni.
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attività della Sezione ANPI "Emilio Diligenti" di Lissone nel 2009

30 Juin 2007 , Rédigé par anpi-lissone Publié dans #varia

Domenica 27 settembre 2009: viaggio della memoria sul lago di Como
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13 giugno 2009
Pubblicati nel sito documenti originali rinvenuti negli Archivi di Stato di Milano e negli archivi comunali di Lissone sulla fucilazione di quattro partigiani lissonesi.
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In occasione del 64° anniversario della Liberazione
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18 aprile 2009
Una giornata piena di emozioni per i partecipanti alle iniziative promosse dalla sezione locale dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia in occasione del 64° anniversario della Liberazione.
In mattinata, presso il cimitero urbano, l’ANPI Lissone ha commemorato Luciano Donghi. Marianella Cazzaniga e Mariuccia Brusa, ex Consigliere comunale, hanno ricordato la figura del nostro benemerito concittadino, quando Luciano Donghi si interessava e operava in favore delle persone portatrici di handicap e quando sedeva tra i banchi del Consiglio Comunale.
 
Il presidente Renato Pellizzoni ha poi raccontato ai presenti alcuni avvenimenti della vita di Luciano Donghi, dagli anni ’40 che lo videro impegnato, con altri giovani lissonesi nell’opposizione al regime fascista, fino al ritorno della vita democratica nella nostra città.
 
Nel pomeriggio, presso la Biblioteca civica, si è svolto l’altro appuntamento: erano presenti due partigiani, il lissonese Gabriele Cavenago ed Egeo Mantovani, attuale presidente onorario dell’ANPI di Monza e Brianza.
 
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Prima della proiezione del documentario sulla storia della Resistenza italiana, Nicoletta Lissoni ha letto, con un sottofondo di musiche di Johan Sebastian Bach, due lettere di condannati a morte durante la guerra di Liberazione dell’Italia dall’occupazione nazista.
A Gabriele Cavenago, che è anche presidente onorario dell’ANPI di Lissone, è stata consegnata una pergamena a ricordo del suo impegno di giovane partigiano, membro delle Squadre di Azione Patriottica.
Per questa occasione, Gabriele Cavenago ha donato all’ANPI di Lissone una bandiera storica del 1945, quando a Lissone si era costituita la sezione dell’ANPI.
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“GIORNO DELLA MEMORIA 2009”
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triangolo rosso che portavano i deportati politici italiani nei lager nazisti

Sabato 24 gennaio 2009 ore 14.45
“DEPORTATI NEI LAGER NAZISTI”
Interviene Giuseppe Valota, figlio di Guido, deportato politico caduto a Mauthausen, presidente dell’ANED, l’Associazione nazionale ex deportati politici, di Sesto San Giovanni, autore del libro “Streikertransport - La deportazione politica nell’area industriale di Sesto San Giovanni 1943-1945”
“Se qualcosa potrà salvare l’umanità, sarà il ricordo: il ricordo del male servirà da difesa contro il male …” Elie Wiesel (premio Nobel per la Pace)
 

Con i cittadini di domani oggi parliamo di …
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Lunedì 23 febbraio 2008, l’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia di Lissone ha iniziato una serie di incontri con gli studenti delle scuole medie superiori della nostra città. Il primo ha avuto luogo presso l’istituto Europa Unita. Argomento trattato: la Costituzione italiana.
Relatore è stato il prof. Giovanni Missaglia, docente di storia e filosofia e autore del libro di Educazione civica “Professione cittadino. Dalla Costituzione Italiana alla nascita della Costituzione Europea”.
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L’incontro con gli studenti è iniziato con un breve intervento di Renato Pellizzoni, presidente della locale sezione dell’ANPI, che ha ricordato il contributo di alcuni giovani lissonesi alla liberazione dell’Italia dalla occupazione nazista e dal regime fascista.
Il prof. Giovanni Missaglia, membro dell’ANPI, ha poi analizzato con gli studenti alcuni articoli della legge fondamentale della Repubblica italiana.
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Sono seguiti degli interventi che hanno messo in evidenza l’attualità dei valori contenuti nella nostra carta costituzionale, pur riconoscendo che alcuni articoli non sono ancora pienamente attuati. I temi e i problemi affrontati nella discussione hanno messo in evidenza il valore formativo dell’insegnamento dell’Educazione civica che va promosso e diffuso nelle nostre scuole.

Domenica 29 marzo 2009
“VIAGGIO DELLA MEMORIA” a Sestri Levante
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 in ricordo del nostro concittadino Arturo Arosio, fucilato per rappresaglia, e di tutti coloro che, combattendo per la libertà nell’entroterra ligure, sono caduti vittime del nazifascismo.


Il 18 marzo 1945 veniva fucilato

A lui nel 1963 era stata dedicata una via. Negli anni ’80, a seguito della costruzione di un nuovo insediamento abitativo, la via scompariva dalle mappe cartografiche di Lissone.

Durante le celebrazioni del 25 aprile dello scorso anno, l’ANPI di Lissone ha chiesto all’amministrazione comunale di provvedere affinché in città rimanga ancora viva la memoria di questo giovane lissonese. Recentemente abbiamo rinnovato la richiesta con una lettera al Sindaco.

Domenica 29 marzo 2009 una delegazione di cinquanta cittadini lissonesi ha partecipato, anche su invito dell’ANPI di Sestri, alla cerimonia di commemorazione dei partigiani uccisi durante la lotta di Liberazione nell’entroterra di Sestri Levante, tra i quali il diciannovenne lissonese Arturo Arosio.

I partecipanti hanno reso omaggio al valore di quanti seppero scegliere, in un’ora difficile della nostra storia, tra civiltà e barbarie, testimoniando con la stessa vita la loro fede nei valori di democrazia, giustizia e libertà.

Dopo la celebrazione di una messa in suffragio, i partecipanti si sono raccolti davanti al cippo commemorativo in località Santa Margherita di Fossa Lupara, frazione di Sestri Levante.

L’ANPI di Sestri Levante aveva invitato anche il Sindaco di Lissone con il gonfalone comunale: il Sindaco di Lissone ha comunicato, con una lettera, l’impossibilità di una sua partecipazione.

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Erano presenti il fratello di Arturo Arosio, Anselmo, ed alcuni parenti del giovane partigiano lissonese, che rimase vittima di una feroce rappresaglia e seppe affrontare il suo tragico destino con grande dignità, come testimoniano alcune lettere inviate alla famiglia nell’imminenza dell’esecuzione.

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Ha presieduto la cerimonia l’ex partigiano Daniele Massa, nome di battaglia Lucifero, attuale Presidente dell’ANPI di Sestri Levante, che conobbe personalmente Arturo Arosio.

Nel 65° anniversario della fucilazione di quattro partigiani lissonesi, per ricordare il tragico evento, Sabato 13 giugno alle ore 18, l’ANPI di Lissone, durante una breve cerimonia, ha deposto dei fiori in Piazza Libertà dove avvenne la fucilazione.           

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