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2 Giugno 2020: una Festa della Repubblica particolare
74 anni fa, il 2 giugno 1946, gli Italiani, nel referendum tra la monarchia e la repubblica, votarono in grande maggioranza per la Repubblica.
Nell'anno in cui la pandemia ha stravolto le vite e la società, la Festa della Repubblica è carica di significato per la ripartenza. Dice Carla Nespolo, presidente dell'ANPI: "Il 2 giugno saremo impegnati non solo a celebrare una data storica, ma lanceremo un messaggio forte e chiaro: per risolvere la crisi attuale è fondamentale e imprescindibile attuare pienamente la Costituzione repubblicana nata dalla Resistenza".
LE INIZIATIVE DELL'ANPI PER LA FESTA DELLA REPUBBLICA
La maratona social dell''Anpi sulla Costituzione e 21 rose per le donne che la scrissero
"Ogni giorno pubblicheremo sui social un articolo della Costituzione e il 2 giugno deporremo una rosa rossa sulle tombe delle 21 Costituenti".
"Attuare pienamente i principi e le disposizioni della Carta costituzionale ... a cominciare dall'articolo 3 della Costituzione che recita: "Tutti i cittadini hanno pari dignità e sono uguali davanti alla legge, senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. E' compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale..."

E l'omaggio delle rose per le "madri" costituenti: per Adele Bei, Bianca Bianchi che si battè per il riconoscimento giuridico dei figli naturali, Laura Bianchini che lottò per la scuola pubblica, Elisabetta Conci che si occupò degli statuti speciali e di autonomia regionale, Maria De Unterrichter Jervolino in prima linea sul fronte della scuola, Filomena Delli Castelli, Maria Federici Agamben, Nadia Gallico Spano, che organizzò i "treni della felicità" che trasportarono 70 mila bimbi meridionali orfani nelle famiglie del Nord.
E ancora per Angela Gotelli a cui si deve la sfida per il diritto delle donne di accedere agli alti gradi della magistratura, Angela Guidi Cingolani che gettò le basi della legge di tutela delle lavoratrici madri, Teresa Mattei, Angela Minella Molinari, Maria Nicotra Verzotto, Ottavia Penna Buscemi, Maria Maddalena Rossi, Vittoria Titomanlio.
A queste donne che hanno contribuito a scrivere la nostra Carta Costituzionale avevamo dedicato una mostra dal titolo LIBERE e SOVRANE
Alcuni momenti dell’inaugurazione della mostra
alcuni momenti della nascita della Repubblica Italiana
In un suo discorso, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha detto:
«Con il 2 giugno 1946 s' inaugurava una fase nuova nella storia del nostro giovane Stato, contrassegnata da grande partecipazione popolare, passione civile, speranza nel futuro.
E, di lì a poco, si schiudeva per l'Italia un periodo di crescita economica, sociale e culturale senza precedenti …
Volgendo lo sguardo al nostro passato ci si accorge di quanto cammino sia stato fatto dalla Repubblica per garantire agli italiani democrazia, libertà, benessere, giustizia, diritti, qualità della vita. Di quanti ostacoli siano stati superati, quando è prevalsa la coesione, il senso di responsabilità, la lungimiranza».
Un messaggio ancora di grande attualità!
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"Sono fiero del mio Paese"
Intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione del “Concerto dedicato alle vittime del coronavirus” nel 74° anniversario della Festa Nazionale della Repubblica
LA FESTA DELLA REPUBBLICA a LISSONE
Dal sito del Comune di Lissone
► Leggi il discorso del Sindaco
► Manifesto del Comune di Lissone del 2 giugno 2020


Discorso del Sindaco di Lissone 2 giugno 2020
Care concittadine e Cari concittadini,
il prossimo martedì, 2 giugno, festeggeremo la Festa Nazionale della Repubblica, la festa di tutti gli italiani.
È una data che, quest'anno, precede un'ulteriore riapertura in termini economici, commerciali, produttivi, turistici e sociali.
Un giorno importante, emblematico nell'anticipare una ripartenza che, auspichiamo tutti, potrà dare il via ad un nuovo slancio per tutto il nostro Paese.
Il 2 giugno 2020 è davvero carico di speranze, di auspici, di attese. È un giorno che giunge dopo tre mesi di dubbi, di incertezze, di criticità che hanno cambiato per sempre le nostre vite.
Abbiamo maturato decisioni complesse, cambiato stili di vita, modificato le nostre abitudini, riacquistato il valore del bello, del giusto, del semplice, dell'essenziale.
Abbiamo cambiato la nostra quotidianità riscoprendo il senso della libertà, l'imprescindibile forza che spinge ciascuno di noi a cercare spazi, idee, esperienze che siano sempre nuove.
Sarà, senza alcun dubbio, un festeggiamento inusuale e distante, ma non per questo meno intriso del significato di sentirci tutti connazionali e accomunati da identici valori di uguaglianza, di libertà, di solidarietà, di aiuto reciproco.
Parole che, nel periodo di emergenza igienico-sanitaria, abbiamo visto tradotte in azioni concrete, comprendendo ancor più quale sia il significato di uno Stato che agisce per supportare chi si trova in un momento di difficoltà.
L'Italia, pur in un momento di sofferenza, ha saputo reagire con laboriosità e sacrificio, stringendosi in un grande territorio unito, pur nelle proprie diversità, contraddistinto dalla ricchezza d'animo di chi lo abita e lo fa vivere.
In questo 2020 celebriamo quindi il 2 giugno senza il tradizionale appuntamento con il Concerto della Banda che consentiva di trasmetterci quegli ideali che nel dopoguerra ispirarono la rinascita dell'Italia e la crescita della Repubblica.
Non ci saranno eventi pubblici in occasione del 2 giugno, ma io e la mia Amministrazione Comunale vogliamo rimarcare l'importanza di questo evento chiedendo a Voi tutti un gesto concreto: esporre la bandiera tricolore dai vostri balconi.
La bandiera italiana è simbolo di unione e di aiuto reciproco, è stato un mezzo per sentirci meno soli nel periodo di quarantena.
Ha rappresentato un appiglio per sentirsi saldi nei momenti di difficoltà.
In una società che si fa troppo spesso travolgere dalla successione degli eventi, rimane importante soffermarsi su quei fatti che hanno scritto la nostra storia.
Il passaggio da monarchia a Repubblica avvenne a seguito di un referendum istituzionale al quale parteciparono quasi venticinque milioni di elettori, tra cui, per la prima volta, le donne.
La scelta della Repubblica segnò la storia di uno Stato e dei suoi abitanti, e di conseguenza del nostro Comune, delle nostre famiglie e di noi stessi.
Fu una scelta coraggiosa: gli italiani scelsero la forma la più difficile, la più impegnativa, la più innovatrice e riformatrice.
Quella decisione permise alle eccellenze culturali, intellettuali, artistiche, industriali d'Italia di potersi esprimere liberamente, contribuendo da protagonisti allo sviluppo d'Italia. La crescita del nostro Paese divenne inarrestabile, contraddistinta da uno spirito di responsabilità e di presa in carico del proprio destino.
La Repubblica, quando si nutre di partecipazione, è autorevole e non teme il conflitto, perché lo sa governare.
La Repubblica rappresenta quindi uno spazio pubblico in cui le differenti sensibilità e i legittimi interessi di parte trovano una sede per confrontarsi. Un confronto rispettoso dell'opinione altrui, soprattutto quando questa è differente.
Ecco perché è importante che noi tutti, anche oggi, facciamo nostra questa Festa e la sentiamo parte della nostra storia quotidiana.
La Repubblica in questo periodo di emergenza, anche attraverso gli Enti territoriali e locali, ha saputo mostrare vicinanza e sostegno alla popolazione.
La Festa della Repubblica ci ricorda che tutti noi siamo chiamati a metterci al servizio della comunità nella costruzione del bene comune. Mettendoci al servizio dei valori più alti che stanno alla base del benessere comune, realizzeremo gli intenti della nostra Costituzione e renderemo onore ai sacrifici di vite umane e sofferenze che il nostro popolo, il popolo italiano ha dovuto affrontare.
A voi, concittadine e concittadini, chiedo davvero di sentire nostra questa festa, la festa di tutti gli italiani.
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La nota del Presidente emerito dell’ANPI Carlo Smuraglia
Dai valori della Costituzione alla cittadinanza attiva
I "Viaggi della Memoria" dell'ANPI di Lissone

Dalla sua fondazione, nel 2005, la Sezione “Emilio Diligenti” dell’ANPI di Lissone ha effettuato numerosi “VIAGGI DELLA MEMORIA”.
In questo articolo si vuole presentare una panoramica di questi viaggi.
ANNO 2006
1 ottobre 2006: a Marzabotto con studenti della scuola Media di Nova Milanese; oratore ufficiale Walter Veltroni
ANNO 2007
6 maggio 2007: a Sant'Anna di Stazzema con ANPI Monza
17 giugno 2007: a Fondotoce con ANPI Monza
2 settembre 2007: a Montefiorino (MO) Repubblica partigiana
ANNO 2008
6 aprile 2008: a Sestri Levante per ricordare il partigiano lissonese Arturo Arosio, fucilato dai fascisti
ANNO 2009
27 settembre 2009: a Como, monumento Resistenza europea; a Dongo museo della Resistenza
ANNO 2011
8 maggio 2011: a Coldimosso, frazione di Susa (TO), in ricordo del diciottenne lissonese Ercole Galimberti, fucilato per rappresaglia dai nazifascisti, il 9 marzo 1945
ANNO 2012
13 maggio 2012: al cimitero di Campegine e alla casa dei CERVI a Gattatico
ANNO 2013
14 aprile 2013: a Sestri Levante per ricordare il partigiano Arturo Arosio, fucilato dai fascisti
ANNO 2014
14 settembre 2014: alla casa natale del presidente della Repubblica Sandro Pertini, a Stella (SV)
ANNO 2018
8 aprile 2018: a Sestri Levante a ricordo dei partigiani caduti nell'entroterra, tra cui il lissonese Arturo Arosio
Gli amici dell'ANPI di Sestri Levante, che dal 2008 ci invitano alla cerimonia in cui si ricordano i partigiani caduti a Santa Margherita di Fossa Lupara, sono venuti a Lissone in occasione dell'inaugurazione della piazza dedicata ad Arturo Arosio.
Lissone 22 marzo 2015: inaugurazione del Largo Arturo Arosio
Grazie per questo straordinario 25 aprile

Dalla Presidente Carla Nespolo: grazie a tutta l’ANPI per questo straordinario 25 aprile

Carissime e carissimi,
questo 25 aprile, nel tempo del coronavirus, ci ha visto letteralmente protagonisti.
Non abbiamo potuto svolgere le grandi manifestazioni di piazza ma siamo stati chiamati ad una fortissima ed esemplare assunzione di responsabilità di fronte alle tante difficoltà che abbiamo superato con spirito partigiano.
Abbiamo deposto le tradizionali corone di fiori nei luoghi simbolo della lotta di Liberazione e celebrato, con generosa ed efficace creatività civile, un grande 25 aprile in particolare sui social, costruendo una massiccia rete di adesioni, essendo presenti nelle televisioni pubbliche e private e avendo una eco importante nelle emittenti radio, e sulle testate giornalistiche online e cartacee, con il nostro flash mob #bellaciaoinognicasa che ha ottenuto un successo straordinario.
Ancora una volta abbiamo svolto con autorevolezza e antica passione il nostro compito statutario.
Questo è stato anche l’anno in cui tante partigiane e partigiani non sono stati con noi per colpa di questa terribile pandemia, a loro dedichiamo il 75° anniversario della Liberazione.
A tutte voi e a tutti voi va il mio più sincero grazie, per l’impegno e la determinazione che avete dimostrato, rafforzando l'Associazione e con essa l'antifascismo nel nostro Paese; a coloro i quali dalle proprie case hanno dato il loro contributo; alle Presidenti e ai Presidenti provinciali e delle Sezioni che oltre ad organizzare gli eventi, sono riusciti in tutta Italia ad essere presenti alle cerimonie istituzionali insieme ai Sindaci e ai Prefetti.
Abbiamo raccolto tutti i materiali da voi prodotti, in particolare quelli fotografici e video, vedremo presto come utilizzarli per non disperderne l’alto valore di memoria attiva.
Ora guardiamo avanti, è nostro dovere continuare ad essere presenti nel dibattito politico, culturale e sociale per indicare alla società nel suo complesso la strada della piena attuazione dei dettami costituzionali, quindi dei diritti civili, sociali, umani. Della democrazia. A nessuno permetteremo di riportare indietro l'orologio della Storia.
Vi abbraccio con immenso affetto.
Un caro saluto.
Carla Nespolo
In ricordo di Emilio Galimberti
Lissone, 30 marzo 2020

Con grande dolore abbiamo appreso la notizia della improvvisa morte di Emilio Galimberti.
Iscritto all’ANPI di Lissone fin dalla sua fondazione, presente alle nostre iniziative, partecipe attento e assiduo della vita socio-culturale della nostra città, sentiremo molto la sua mancanza. Ci mancheranno le sue idee, le sue proposte, la sua capacità di ascolto e di confronto, la sua grande umanità.
A titolo personale e di tutti i membri del direttivo e dei simpatizzanti dell’Associazione, esprimo il più profondo e sentito cordoglio ai familiari.
Renato Pellizzoni
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Filippo Piacere così lo ricorda:
Ciao caro Emilio, ci siamo conosciuti tanto tempo fa, quando all'epoca delle mie elementari, anni 70, mi hai dato le prime nozioni di musica, che ancora adesso utilizzo nella mia passione musicale. Ci siamo rincontrati sul terreno politico e anche lì hai saputo darmi sempre il consiglio giusto, imbevuto di saggezza e lungimiranza.
Mi manchi già caro Emilio.
Quando ho saputo della sua scomparsa, confesso che ho pianto, perché Emilio ha accompagnato tutti i momenti importanti della mia vita. Non ci vedevamo spesso, ma quando ci incontravamo voleva che lo informassi su come mi andava la vita: il matrimonio, la politica, ecc. insomma un vero amico perché non era mai retorico ma costruttivo, come un padre. L'ultima volta che lo incontrai eravamo ad un banchetto politico, era il periodo che stavo abbandonando la chitarra. Ne parlai con lui e ricordo che mi disse: la musica non è fatta solo di note suonate ma dal silenzio delle pause tra una nota e l'altra. Sappi accogliere anche il silenzio. Grande!
Filippo
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Nella fotografia con Emilio, c'e un bambino che si chiama Matteo. Scrive la zia:
Condivido con tutti voi sentimenti di grande stima e affetto per Emilio, che ricorderò sempre per la sua grande umanità e encomiabile senso civico... Grazie anche per questa foto che non avevo in cui appare con il mio nipotino Matteo con il quale ha sempre sfilato durante il corteo del 25 aprile! Ci mancherà tanto. A tutti voi. Un grande abbraccio fraterno In questo triste momento di comune dolore!
Fernanda Silvestri
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Mi associo alla tristezza da noi tutti provata per la scomparsa di Emilio. Io l’ho conosciuto anni fa in consiglio Comunale. La simpatia, il rispetto, la collaborazione fra la comunista e il cattolico progressista, i comuni interessi in difesa delle persone in difficoltà, sono stati un percorso all'inizio di un sodalizio in ANPI e in altri luoghi della politica. Non sono mancate vivaci discussioni e confronti, ma la stima e l’amicizia sono rimaste intatte. Ciao Emilio
Maria Nella
Giornata internazionale della donna 2020
In occasione della Giornata internazionale della donna 2020, di seguito i link ad alcuni articoli del nostro sito riguardanti le donne:
L'emancipazione femminile: il lungo cammino verso il voto delle donne
http://anpi-lissone.over-blog.com/pages/Il_lungo_cammino_verso_il_voto_delle_donne-6682250.html
Le donne e le conquiste del dopoguerra
http://anpi-lissone.over-blog.com/article-28090896.html
http://anpi-lissone.over-blog.com/article-la-resistenza-delle-donne-1943-1945-110136078.html
http://anpi-lissone.over-blog.com/article-le-donne-nella-resistenza-87968468.html
http://anpi-lissone.over-blog.com/article-le-donne-nella-resistenza-in-lombardia-99391342.html
la tessera ANPI 2020: NO al FASCISMO

Sulla copertina della nuova tessera la rielaborazione, a cura dello studio Origoni Steiner, di un progetto di manifesto per il 25 aprile 1973 realizzato dal noto designer e partigiano Albe Steiner.
Come iscriversi
Oltre ai partigiani e a chi ha combattuto contro i nazifascisti chiunque condivida i nostri valori può iscriversi all'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia.
Dall'articolo 23 dello Statuto:
“Possono essere ammessi come soci con diritto al voto, qualora ne facciano domanda scritta:
a) coloro che hanno avuto il riconoscimento della qualifica di partigiano o patriota o di benemerito dalle competenti commissioni;
b) coloro che nelle formazioni delle Forze Armate hanno combattuto contro i tedeschi dopo l'armistizio;
c) coloro che, durante la Guerra di Liberazione siano stati incarcerati o deportati per attività politiche o per motivi razziali o perché militari internati e che non abbiano aderito alla Repubblica Sociale Italiana o a formazioni armate tedesche.
Possono altresì essere ammessi come soci con diritto al voto, qualora ne facciano domanda scritta, coloro che, condividendo il patrimonio ideale, i valori e le finalità dell'A.N.P.I., intendono contribuire, in qualità di antifascisti, sensi dell'art. 2, lettera b), del presente Statuto, con il proprio impegno concreto alla realizzazione e alla continuità nel tempo degli scopi associativi, con il fine di conservare, tutelare e diffondere la conoscenza delle vicende e dei valori che la Resistenza, con la lotta e con l'impegno civile e democratico, ha consegnato alle nuove generazioni, come elemento fondante della Repubblica, della Costituzione e della Unione Europea e come patrimonio essenziale della memoria del Paese.”
Dal sito internet dell’ANPI