Sito dell'A.N.P.I. di LISSONE - Sezione "Emilio Diligenti"

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Buon Natale 2019

19 Décembre 2019 , Rédigé par anpi-lissone Publié dans #varia

Buon Natale 2019

Presepe di Wietzendorf

Molti non ne conoscono l’esistenza, eppure questo semplice presepe creato dai nostri militari nel campo di concentramento di Wietzendorf è custodito in una teca della Basilica di S. Ambrogio a Milano.

Era l’inverno del 1944, nel lager di Wietzendorf, cittadina tedesca tra Amburgo e Hannover, erano rinchiusi migliaia di soldati italiani che avevano deciso di non collaborare con i nazifascisti.

La tragedia della guerra, le punizioni corporali, il duro lavoro nell’industria bellica e mineraria, la fame, il freddo e l’ombra della morte sempre presente, non avevano privato queste persone del coraggio, della fede e della dignità di essere uomini.

Natale era ormai alle porte e grazie alla perizia del sottotenente d’artiglieria Tullio Battaglia, artista-letterato e giovane professore di disegno, Gesù poteva nascere anche tra le baracche di un campo di concentramento a conforto di chi, con la nostalgia di casa nel cuore, stava vivendo la follia e l’inferno di una triste pagina della nostra storia.

Tullio Battaglia costruì una quindicina di esili figure di trenta/trentacinque centimetri d’altezza, ricavate dal legno dei giacigli e con un po’ di filo spinato per scheletro, rivestite da parti di indumenti e da piccoli ricordi di famiglia di ogni internato.

Alla luce fioca di una candela, che ogni prigioniero contribuì ad alimentare rinunciando a una piccola parte dell’esigua razione giornaliera di margarina, Battaglia realizzò queste statuine con un coltellino tascabile (miracolosamente scampato ad ogni perquisizione), una robusta forbicina e un cardine di porta usato come martello.

Buon Natale 2019

Tutti i prigionieri donarono qualcosa di proprio: Gesù Bambino è fatto con un fazzoletto di seta del tenente Bianchi di Milano, il pelo dell’agnello è la fodera del pastrano del capitano Bertoletti di Como. Un lembo del pigiama del tenente bersagliere Montobbio di Milano disegna il turbante e la fascia di un re magio. La collana dell’altro sapiente giunto da Oriente è il pendaglio del braccialetto del tenente artigliere Mendoza di Vigevano. Un’estremità della tonaca del cappellano, padre Ricci, è il vestito di San Francesco. E, proseguendo, il pelo della pecorella è il tessuto sfilacciato della musetta da cavallo del tenente Mori di Arezzo. Il cestino arriva dalla calza della Befana per i due figli del capitano Gamberoni di Bologna. Le mostrine dei “Lupi di Toscana” del tenente Vezzosi di Milano fanno da risvolto alle maniche del guerriero longobardo. I pizzi che ornano il manto della Madonna sono i ritagli di un fazzoletto donato dall’amata al suo fidanzato in partenza per la guerra. Ogni pezzo di tela, latta e juta ricorda un uomo, un frammento di storia d’Italia scritta su un campo di battaglia.

In questo presepe, uno dei beni più preziosi e forse meno conosciuti del tesoro della Basilica di Sant’Ambrogio in Milano, ci sono tutti i personaggi classici della Natività. In disparte si intravedono anche un militare internato nella sua divisa lacera e un soldato tedesco che depone a terra le armi. Non manca la figura di San Francesco a cui si deve la prima raffigurazione del presepe come oggi lo conosciamo.

E’ invece assente il bue che è stato lasciato a Wietzendorf a tener compagnia a quei soldati che lo hanno visto nascere e che non sono riusciti a ritornare a casa.

 

Su segnalazione del

Centro studi “Schiavi di Hitler”    http://www.schiavidihitler.org/cms/

via Regina, 5 – 22012 Cernobbio

tel. 3202461195 – info@schiavidihitler.it

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Casetta di Natale 2019

15 Décembre 2019 , Rédigé par anpi-lissone Publié dans #varia

In occasione del Natale, anche quest’anno la nostra Sezione è in piazza Libertà con la casetta di legno messa a disposizione dall'Amministrazione comunale per le associazioni. 

Casetta di Natale 2019
Casetta di Natale 2019

È una delle numerose iniziative previste in Piazza Libertà per il Natale lissonese.

Casetta di Natale 2019
Casetta di Natale 2019
Casetta di Natale 2019
Casetta di Natale 2019
Casetta di Natale 2019
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Le "SARDINE" a Monza

13 Décembre 2019 , Rédigé par anpi-lissone Publié dans #varia

Le "SARDINE" a Monza
Le "SARDINE" a Monza

Sabato 14 dicembre 2019 in Piazza Trento e Trieste dalle ore 16 alle 18 le “SARDINE” a Monza.

Membri della Sezione ANPI di Lissone partecipano all’evento.

Le "SARDINE" a MonzaLe "SARDINE" a Monza
Le "SARDINE" a Monza

lettera aperta del presidente emerito dell'ANPI Carlo Smuraglia alle "SARDINE"

E alla grande manifestazione di Roma:

Carla Nespolo a Piazza San Giovanni: "Care sardine, i partigiani e le partigiane sono con voi"

Il saluto della Presidente nazionale ANPI Carla Nespolo alle sardine dal palco della manifestazione in Piazza San Giovanni a Roma

Roma, Piazza San Giovanni - 14 dicembre 2019

"Grazie ragazze e ragazzi della vostra passione, del coraggio e dell'allegria. È venuta da voi una grande ventata di speranza e di vigore democratico. Lo voglio dire forte: l'Anpi è con voi, le partigiane e i partigiani sono con voi. Grazie a loro è nata la Costituzione. Agli immemori: la Costituzione non è afascista, è antifascista. Teniamoci per mano generazioni diverse e ce la faremo a cambiare questo Paese"

Carla Nespolo - Presidente nazionale ANPI

l'intervento di Carla Nespolo

l'intervento di Carla Nespolo

le "SARDINE" diventano internazionali

 

Le "SARDINE" a Monza
Le "SARDINE" a Monza
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Milano 10 dicembre 2019: manifestazione dei Sindaci “L'odio non ha futuro”

12 Décembre 2019 , Rédigé par anpi-lissone Publié dans #varia

Milano 10 dicembre 2019: manifestazione dei Sindaci “L'odio non ha futuro”
Milano 10 dicembre 2019: manifestazione dei Sindaci “L'odio non ha futuro”

C’erano anche soci della nostra Sezione ANPI di Lissone alla manifestazione dei Sindaci che martedì sera, 10 dicembre 2019, a Milano, si è trasformata in un grande evento di solidarietà popolare al fianco della senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz e ora sotto scorta dopo essere diventata bersaglio di ripetute minacce via social network.

Un lungo corteo. Tantissime persone. Quasi 600 fasce tricolori come segno tangibile della presenza dei Sindaci delle città italiane. 

Fra queste, anche Concettina Monguzzi, Sindaco di Lissone, in rappresentanza di tutta la città, che ha affermato: «A nome di Lissone, città antifascista e contro ogni forma di discriminazione, ho idealmente trasmesso a Liliana Segre l'abbraccio di tutta la nostra comunità».

 

Milano 10 dicembre 2019: manifestazione dei Sindaci “L'odio non ha futuro”Milano 10 dicembre 2019: manifestazione dei Sindaci “L'odio non ha futuro”

E Liliana Segre: «Siamo qui per parlare di amore e non di odio, lasciamo l’odio agli anonimi della tastiera. Cancelliamo tutti le parole odio e indifferenza e abbracciamoci in una catena umana che trovi empatia e amore nel profondo del nostro essere».

E rivolta ai Sindaci: «Avete una missione difficile, il vostro impegno è decisivo per la trasmissione della memoria».

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4 novembre 2019

1 Novembre 2019 , Rédigé par anpi-lissone Publié dans #varia

manifesto della CONFEDERAZIONE ITALIANA FRA LE ASSOCIAZIONI COMBATTENTISTICHE E PARTIGIANE

programma IV Novembre a Lissone

programma IV Novembre a Lissone

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giornate del tesseramento 26/27 ottobre 2019

21 Octobre 2019 , Rédigé par anpi-lissone Publié dans #varia

giornate del tesseramento 26/27 ottobre 2019
giornate del tesseramento 26/27 ottobre 2019
giornate del tesseramento 26/27 ottobre 2019

In occasione delle giornate del tesseramento 26/27 ottobre 2019, l’ ANPI di Lissone organizza

SABATO 26 OTTOBRE

dalle 15 alle 18

BANCHETTO INFORMATIVO SUL TESSERAMENTO

IN PIAZZA LIBERTA’

articolo da "IL CITTADINO"

articolo da "IL CITTADINO"

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Milano, 10 agosto 1944 - 10 agosto 2019

8 Août 2019 , Rédigé par anpi-lissone Publié dans #varia

Milano, 10 agosto 1944 - 10 agosto 2019

75° anniversario dell'eccidio di Piazzale Loreto

Ai martiri di Piazzale Loreto
«Ed era l'alba e dove fu lavoro/ ove il piazzale era la gioia accesa/ della città migrante alle sue luci/ da sera a sera, ove lo stesso strido/ dei tram era saluto al giorno, al fresco/ viso dei vivi, vollero il massacro/ perché Milano avesse alla sua soglia/ confusi tutti in uno stesso sangue/ i suoi figli promessi e il vecchio cuore/ forte e ridesto, stretto come un pugno./ Ebbi il mio cuore ed anche il vostro cuore/ il cuore di mia madre e dei miei figli/ di tutti i vivi uccisi in un istante/ per quei morti mostrati lungo il giorno/ alla luce d'estate, a un temporale/ di nuvole roventi. Attesi il male/ come un fuoco fulmineo, come l'acqua/ scrosciante di vittoria, udii il tuono/ d'un popolo ridesto dalle tombe./ lo vidi il nuovo giorno che a Loreto/ sovra la rossa barricata i morti/ saliranno per primi, ancora in tuta/ e col petto discinto, ancora vivi/ di sangue e di ragione. Ed ogni giorno,/ ogni ora eterna brucia questo fuoco,/ ogni alba ha il petto offeso da quel piombo/ degli innocenti fulminati al muro.
»                (Alfonso Gatto)

Aligi Sassu I martiri di Piazzale Loreto  Olio su tela, 1944

Aligi Sassu I martiri di Piazzale Loreto Olio su tela, 1944

La mattina del 10 agosto 1944, a Milano, quindici tra partigiani e antifascisti vennero prelevati dal carcere di San Vittore e portati in Piazzale Loreto,

Milano, 10 agosto 1944 - 10 agosto 2019

dove furono fucilati da un plotone di esecuzione composto da militi della legione «Ettore Muti» agli ordini del capitano delle SS Theodor Saevecke, noto in seguito come boia di Piazzale Loreto.

Erano: 

Milano, 10 agosto 1944 - 10 agosto 2019
Milano, 10 agosto 1944 - 10 agosto 2019

Umberto Fogagnolo, classe 1911, era un accanito avversario del regime fascista. La sua attività clandestina fu intensa e svolta attraverso numerosi discorsi e scritti. Fu tra i primi a dare l’assalto, il 25 luglio 1943, al "covo" di via Paolo da Cannobio. L’8 settembre formò bande di patrioti, organizzò rifornimenti di armi, aiutò ed inquadrò i compagni di fede. Nell’ottobre del 1943, in pieno giorno, venne arrestato a Milano nel corso Vittorio Emanuele perché affrontò coraggiosamente il comandante della " Muti", Colombo, mentre pestava un operaio. Domenico Fiorani, classe 1913. Nel settembre del 1943 fu licenziato dallo stabilimento nel quale lavorava, aveva poco denaro e la moglie da curare, fu così che si dedicò intensamente all’attività politica. Fondò una nuova sezione socialista a Sesto San Giovanni e diede la sua opera come propagandista e collaboratore di giornali clandestini. Il 25 giugno 1944 mentre si recava a trovare la moglie in ospedale fu arrestato dalle SS e trasferito a San Vittore. Vitale Vertemati, aveva 26 anni quando fu arrestato il 1° maggio del 44’ a causa del suo lavoro di collegamento tra i vari gruppi partigiani. Giulio Casiraghi,classe 1899, militante nel partito comunista da lunga data. Fu arrestato: nel 1931 per reati politici e per aver svolto attiva propaganda sui fogli clandestini, venne liberato dal confino di polizia nel 1936, nel 1943 perché organizzatore degli scioperi verificatisi alla ditta " Marelli" e infine il 12 luglio dello stesso anno in quanto addetto alla ricezione dei messaggi da Londra per gli aviolanci. Tullio Galimberti, classe 1922. Chiamato alle armi, anziché militare nelle file fasciste, preferì dedicarsi al movimento clandestino. Ebbe attivi e frequenti contatti con i G.A.P e svolse numerose missioni importanti. Fu catturato in pieno giorno in una via centrale di Milano. Eraldo Soncini, classe 1901. Fin da giovane partecipò ai movimenti proletari. Attivissimo militante nelle file del partito socialista, subì un primo arresto nel 1924 e in tale occasione fu violentemente bastonato. Dopo l’8 settembre fu attivamente ricercato, ma ciò non gli impedì di partecipare alla lotta clandestina sino al giorno in cui fu catturato dalle SS. Andrea Esposito, 46 anni, iscritto al partito comunista collaborò attivamente con i partigiani della 113° brigata "Garibaldi". Fu arrestato il 31 luglio in casa insieme al figlio Eugenio, che era sfuggito ai nazifascisti per non andare a combattere sotto le insegne della Repubblica Sociale e che verrà deportato a Dachau. Andrea Ragni, 23 anni. Dopo l’8 settembre, mentre partecipava ad un’azione per tentare di impossessarsi di armi, fu ferito e ricoverato a Niguarda da dove riuscì a scappare. Arrestato una seconda volta, riuscì a fuggire nuovamente, ma venne ripreso e rinchiuso a San Vittore sino al giorno della fucilazione. Libero Temolo , classe 1906, frequentò sin dalla gioventù i circoli comunisti del proprio paese e soffrì il carcere e le persecuzioni. Giunse a Milano nel 1925 e divenne un attivo organizzatore delle S.A..P. Fu catturato al posto di lavoro nell’aprile del 1944. Emidio Mastrodomenico, classe 1922, si trasferì a Milano nel 1940 dove operò presso il commissariato di Lambrate. Fu arrestato in quanto capo delle GAP. Salvatore Principato, classe 1892, militò sin da giovane nel partito socialista. Nel 1933 fu una prima volta arrestato perché apparteneva al movimento " Giustizia e Libertà". Rilasciato tornò a svolgere attività antifascista e dopo l’8 settembre lavorò intensamente per la libertà d’Italia fino al giorno del suo arresto. Renzo Del Riccio, classe 1923, socialista , era soldato di fanteria quando l’8 settembre con il suo reggimento partecipò ad accaniti scontri contro i tedeschi in Monfalcone. Tornato al suo paese, lavorò sino al marzo del 1944, epoca in cui, essendo stata chiamata la sua classe, riparò in montagna nei dintorni di Como. Organizzò un audace tentativo di sabotaggio con la collaborazione dei partigiani. Arrestato, fu inviato dai tedeschi in Germania, ma a Peschiera riuscì a fuggire e a nascondersi poi a Milano in casa di parenti. Fu arrestato in seguito ad un falso appuntamento nel 1944. Angelo Poletti, svolgeva un ‘attiva propaganda partigiana tra i lavoratori dell’Isotta Fraschini presso cui lavorava. Fu arrestato mentre andava a prelevare armi per i compagni. Rimase per molto tempo a San Vittore dove subì sevizie. Vittorio Gasparini , dopo l’invasione tedesca, messosi in aspettativa collaborò con i partigiani raccogliendo fondi e curando il funzionamento di una radio trasmittente clandestina. Fu arrestato nel novembre del 1943 vicino Brescia. Rimase a San Vittore sino al giorno della sua fucilazione. Gian Antonio Bravin , classe 1908, dopo l’armistizio iniziò la sua attività politica. Fece parte del III Gruppo GAP di cui divenne il capo organizzando vari colpi. Venne arrestato nel 1944.

Ultimo messaggio di Libero Temolo dal carcere

Ultimo messaggio di Libero Temolo dal carcere

La strage fu perpetrata come rappresaglia per un attentato consumato il 7 agosto 1944 contro un camion tedesco (targato WM 111092) parcheggiato in viale Abruzzi a Milano. Nell'evento, in cui non rimase ucciso alcun soldato tedesco (l'autista Heinz Kuhn, che era addormentato nel mezzo parcheggiato, riportò solo lievi ferite) provocò la morte di sei cittadini milanesi e il ferimento di altri cinque. Il comandante dei Gap, Giovanni Pesce, negò sempre che quell'attentato potesse essere stato compiuto da qualche unità partigiana. Certi elementi anomali hanno fatto definire ad alcuni l'attentato come controverso: il caporal maggiore Kuhn aveva parcheggiato il mezzo a poca distanza da un'autorimessa in via Natale Battaglia e dall'albergo Titanus, entrambi requisiti dalla Wehrmacht.

Sulle motivazioni della rappresaglia è utile notare come il bando di Kesselring prevedesse la fucilazione di dieci italiani solo in caso di vittime tedesche.

Theodor Saevecke, che faceva base presso l'Hotel Regina in via Silvio Pellico, sede delle SS e noto luogo di tortura, pretese ed ottenne, ciò nonostante, la fucilazione sommaria di quindici antifascisti, e compilò egli stesso la lista, come testimoniato da Elena Morgante, impiegata nell'ufficio delle SS, cui fu ordinato di batterla a macchina.

Dopo la fucilazione eseguita da membri della Muti - avvenuta alle 06:10 - i cadaveri scomposti furono lasciati esposti sotto il sole, per tutta la giornata calda giornata estiva e coperti di mosche, a scopo intimidatorio. Un cartello li qualificava come "assassini". I corpi rimasero circondati da membri della Muti che impedirono persino ai parenti di rendere omaggio ai propri defunti. Secondo numerose testimonianze, i militi insultarono ripetutamente gli uccisi (definendoli, tra l'altro, un "mucchio d'immondizia") e i loro congiunti accorsi sul luogo.

Il poeta Franco Loi, testimone della tragedia e probabilmente allora abitante nella vicina Via Casoretto, ricorda:

« C'erano molti corpi gettati sul marciapiede, contro lo steccato, qualche manifesto di teatro, la Gazzetta del Sorriso, cartelli , banditi! Banditi catturati con le armi in pugno! Attorno la gente muta, il sole caldo. Quando arrivai a vederli fu come una vertigine: scarpe, mani, braccia, calze sporche.(....) ai miei occhi di bambino era una cosa inaudita: uomini gettati sul marciapiede come spazzatura e altri uomini, giovani vestiti di nero, che sembravano fare la guardia armati! »  (Franco Loi)

Alle fronde dei salici

E come potevamo noi cantare

con il piede straniero sopra il cuore,

fra i morti abbandonati nelle piazze

sull'erba dura di ghiaccio, al lamento

d'agnello dei fanciulli, all'urlo nero

della madre che andava incontro al figlio

crocifisso sul palo del telegrafo?

Alle fronde dei salici, per voto,

anche le nostre cetre erano appese,

oscillavano lievi al triste vento

                               Salvatore Quasimodo

Monumento ai Martiri di Piazzale Loreto

Alla fine della guerra, sul luogo della strage ed in memoria dei Martiri ivi caduti fu eretto un cippo commemorativo. Tale cippo fu sostituito da un monumento eretto nell'agosto 1960, opera dello scultore Giannino Castiglioni (1884-1971), sito all'angolo del piazzale e viale Andrea Doria. Il monumento, sul fronte, reca un bassorilievo che rappresenta un martire sottoposto ad esecuzione sull'iconografia di San Sebastiano, sul retro reca la dicitura «ALTA /L'ILLUMINATA FRONTE/CADDERO NEL NOME/DELLA LIBERTA`» cui segue l'elenco dei 15 caduti, la data dell'eccidio, 10 agosto 1944 ed i simboli della Repubblica Italiana e del Comune di Milano.

 

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26 - 30 giugno Besana Brianza: FESTA PROVINCIALE 2019 - "Prima le Persone"

18 Juin 2019 , Rédigé par anpi-lissone Publié dans #varia

manifesto della Festa provinciale 2019

manifesto della Festa provinciale 2019

vedi il programma completo della Festa:

http://www.anpimonzabrianza.it/progetti-festa2019.html

 

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Dona il 5x1000 all'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia

4 Mai 2019 , Rédigé par anpi-lissone Publié dans #varia

Dona il 5x1000 all'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia

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25 aprile 2019

26 Avril 2019 , Rédigé par anpi-lissone Publié dans #varia

Il 25 aprile è Festa nazionale. La Festa della Liberazione dell’Italia dal giogo nazi-fascista. Essa vedrà migliaia e migliaia di persone nelle piazze e nelle vie di tantissime città e paesi. Nessuno riuscirà a cancellarla. Ci riferiamo, in particolare, a chi cerca di negarla, paragonandola ad uno scontro tra "fascisti e comunisti", mentre essa fu lotta vincitrice del popolo italiano contro il nazi-fascismo; a chi continua a gettare fango e fuoco sulla memoria delle partigiane e dei partigiani; a chi tenta con il solito argomentare razzista e ignorante di riportare l'orologio della storia al ventennio del criminale Benito Mussolini.

Il 25 aprile ricorda la vittoria degli ideali di libertà e democrazia che hanno spazzato via la dittatura. È il canto corale delle origini autentiche della nostra Repubblica. La maggioranza delle cittadine e dei cittadini italiani si riconosce con coscienza, fedeltà, entusiasmo e passione civile nella Festa della Liberazione. Saremo in piazza, in tantissimi, per ricordare che l’onore della Patria fu difeso dal suo popolo e per portare avanti ancora una volta gli ideali per cui lottarono i partigiani: un Mondo di Pace, più giusto e libero.

Viva la Resistenza, viva la Costituzione, viva l’Italia.

Presidenza e Segreteria nazionali ANPI

Roma, 23 aprile 2019

La Festa della Liberazione, che si è svolta ieri in tutta Italia con una straordinaria partecipazione di popolo, ha ribadito che l'Italia respinge il fascismo e chiede, a gran voce, lo scioglimento delle organizzazioni che si richiamano a quell'epoca criminale. Ho visto sfilare a Milano, ma è accaduto in tantissimi altri luoghi, tutte le generazioni, ho visto i giovanissimi accanto alle partigiane e ai partigiani, ho sentito, era percepibilissima, la voglia di stare insieme per ricostruire la possibilità di un avvenire di diritti, di democrazia pienamente realizzata, di una imprescindibile unità attorno ai valori fondanti la Repubblica e la nostra convivenza civile. Il sogno dei combattenti per la libertà, che confluì nella Costituzione, il patrimonio più bello, esaltante e prezioso della Resistenza. E voglio qui ringraziare, davvero col cuore in mano, tutti quei volontari che hanno letteralmente costruito le migliaia di iniziative realizzate, le nostre Sezioni ANPI, i nostri Comitati Provinciali, i Sindacati, le associazioni, che si sono impegnati fortemente con antica, e riconfermata brillantemente, passione “partigiana”. Voglio ringraziare il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per le sue parole e i suoi atti preziosi di stimolo alla memoria attiva, e i tanti Comuni che hanno svolto con profondo e vivo senso di responsabilità il loro dovere istituzionale nella partecipazione e nella promozione delle celebrazioni. Ora dobbiamo proseguire nel nostro impegno, affinché il 25 aprile non venga dimenticato dal giorno dopo. Affinché la vigilanza sulla Costituzione, sulla sua piena attuazione, in particolare del dettato antifascista, resti attiva nelle menti e nei cuori di tutte e tutti. C'è un Paese che vuole rimettersi in cammino e non ha più intenzione di accettare arroganze, prevaricazioni, atteggiamenti lesivi della civiltà democratica e dell'umanità.

L'ANPI c'è e ci sarà, sempre. Non perdiamoci di vista.

Carla Nespolo - Presidente nazionale ANPI

alcuni momenti della celebrazione a Lissone
alcuni momenti della celebrazione a Lissone
alcuni momenti della celebrazione a Lissone
alcuni momenti della celebrazione a Lissone
alcuni momenti della celebrazione a Lissone
alcuni momenti della celebrazione a Lissone
alcuni momenti della celebrazione a Lissone
alcuni momenti della celebrazione a Lissone

alcuni momenti della celebrazione a Lissone

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