Sito dell'A.N.P.I. di LISSONE - Sezione "Emilio Diligenti"

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La consegna delle medaglie della LIBERAZIONE

17 Mai 2016 , Rédigé par anpi-lissone Publié dans #varia

medaglia 70° della Liberazione
medaglia 70° della Liberazione

Monza, 20 maggio 2016

alle ore 11 presso il teatro Manzoni di Monza ha avuto luogo la cerimonia della consegna delle medaglie della LIBERAZIONE a 44 ex partigiani e patrioti della Brianza. Per Lissone le medaglie sono state attribuite a Gabriele Cavenago, Salvatore Lambrughi, Carlotta Molgora.

La cerimonia è stata organizzata dalla Prefettura per conto del Ministero della Difesa, con la collaborazione dell'ANPI e dell'ANED.

Il sindaco di Lissone Monguzzi ha consegnato lo speciale riconoscimento. Dal sito del Comune di Lissone:

Per Gabriele Cavenago, da poco deceduto, la medaglia è stata consegnata al figlio Giuseppe.

Le loro storie:

Carlotta Molgora

Salvatore Lambrughi

Gabriele Cavenago

allegata la lettera del Ministero della Difesa che conferisce le Medaglie della Liberazione a Gabriele Cavenago, a Salvatore Lambrughi e a Carlotta Molgora

La consegna delle medaglie della LIBERAZIONE
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Riforma della Costituzione

9 Mai 2016 , Rédigé par anpi-lissone Publié dans #varia

locandina dell'incontro pubblico
locandina dell'incontro pubblico

Per decidere in modo consapevole é necessario che i cittadini siano informati

Incontro pubblico su:

RIFORMA DELLA COSTITUZIONE e NUOVA LEGGE ELETTORALE

LUNEDI’ 16 MAGGIO 2016 ore 20.30 - URBAN CENTER (sala E) Via Turati 7 - Monza

Interverranno:

Avv. Felice BESOSTRI promotore del ricorso contro la legge elettorale

Prof. Giovanni MISSAGLIA vicepresidente ANPI di Lissone

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L’ANPI di Lissone a Sestri Levante

10 Avril 2016 , Rédigé par anpi-lissone Publié dans #varia

L’ANPI di Lissone a Sestri Levante

Sabato 9 aprile 2016, una delegazione dell’ANPI di Lissone ha partecipato a Sestri Levante alle cerimonie per ricordare coloro che persero la vita in combattimento o vennero uccisi dai nazifascisti nell’entroterra ligure, tra cui il lissonese Arturo Arosio.

L’ANPI di Lissone a Sestri Levante

L’intervento di Renato Pellizzoni, presidente dell’ANPI di Lissone

l’assenza che ci unisce” così sta inciso sulla piasta di pietra di Lavagna che l’ANPI di Sestri ha donato a noi, Sezione dell’ANPI di Lissone, lo scorso anno quando una delegazione dell’ANPI di Sestri è venuta a Lissone per l’inaugurazione di una piazza dedicata al partigiano Arturo Arosio.

É anche grazie a voi che siamo riusciti a far dedicare un luogo della nostra città ad Arturo Arosio, uno dei giovani fucilati a Fossa Lupara. E, in occasione del 70° anniversario della Liberazione, l’Amministrazione comunale della nostra città ha intitolato uno spazio verde “Parco della Resistenza” vicino al Largo Arturo Arosio.

Ed oggi c’é un’altra “assenza che ci unisce”: quella di Lucifero, Daniele Massa.

Purtroppo abbiamo appreso della sua scomparsa, solamente dopo i suoi funerali. Per questo, a nome di tutti i cittadini lissonesi iscritti all’ANPI, porgiamo le nostre più sentite condoglianze ai suoi familiari.

Risale all’autunno del 2007, la mia conoscenza con Lucifero. Per la prima volta ci eravamo parlati per telefono quando avevo iniziato delle ricerche sui cittadini lissonesi caduti durante la guerra di Liberazione. Quindici furono i nostri concittadini che persero la vita per mano dei nazifascisti: otto vennero fucilati e sette non tornarono dai lager nazisti.

Fu allora che Lucifero mi invitò a partecipare alle cerimonie per ricordare coloro che persero la vita in combattimento o vennero uccisi dai nazifascisti nell’entroterra ligure. E così dalla primavera del 2008, ogni anno, membri dell’ANPI di Lissone sono stati presenti qui a Santa Margherita di Fossa Lupara.

E nel 2011, in occasione del suo compleanno, avevamo nominato Daniele Massa membro onorario della nostra Sezione.

Con la scomparsa di Lucifero viene a mancare un altro testimone diretto e un protagonista di quei giorni in cui uomini e donne, con il loro impegno e con il loro sacrificio, hanno riscattato la dignità del nostro Paese, contribuendo alla sua liberazione dal fascismo, un regime che lo aveva oppresso per più di vent’anni.

Ha scritto. il partigiano Enzo Biagi, nome di battaglia “il Giornalista”, nel suo libro “I quattordici mesi”:

«Il 25 aprile 1945 l’Italia era finalmente libera dall’occupazione nazista e dal fascismo: Quando ripenso a quel periodo, provo l'orgoglio di chi si sente di essere stato dalla parte giusta».

Ricordando Daniele Massa, desideriamo essere riconoscenti a tutti coloro che in vari modi hanno partecipato alla Resistenza.

Io sono nato quando è entrata in vigore la Costituzione della Repubblica italiana, in un Paese libero e democratico: libertà e democrazia che i miei genitori, la cosiddetta "generazione del Littorio", avevano dovuto conquistare faticosamente.

Non ho vissuto gli orrori della seconda guerra mondiale, una guerra inutile e sciagurata in cui l’Italia era stata trascinata dal regime dittatoriale fascista, che aveva fatto della guerra un dato fondamentale della propria azione politica e dell'educazione dei giovani.

Come viene anche affermato nel documento del prossimo congresso nazionale della nostra associazione, “la memoria” non può che restare ed essere il primo compito dell’ANPI, quello più tradizionale e consono alle sue stesse finalità.

É questo il compito che tocca a noi ed è per questo che oggi siamo venuti qui a Sestri, è questo il significato della nostra presenza.

Sestri Levante alcuni momenti della cerimonia 9 04 2016
Sestri Levante alcuni momenti della cerimonia 9 04 2016
Sestri Levante alcuni momenti della cerimonia 9 04 2016
Sestri Levante alcuni momenti della cerimonia 9 04 2016
Sestri Levante alcuni momenti della cerimonia 9 04 2016
Sestri Levante alcuni momenti della cerimonia 9 04 2016
Sestri Levante alcuni momenti della cerimonia 9 04 2016
Sestri Levante alcuni momenti della cerimonia 9 04 2016
Sestri Levante alcuni momenti della cerimonia 9 04 2016
Sestri Levante alcuni momenti della cerimonia 9 04 2016
Sestri Levante alcuni momenti della cerimonia 9 04 2016
Sestri Levante alcuni momenti della cerimonia 9 04 2016

Sestri Levante alcuni momenti della cerimonia 9 04 2016

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Un secolo tra i banchi di scuola. Lissone dall’Unità d’Italia agli anni Sessanta

31 Mars 2016 , Rédigé par anpi-lissone Publié dans #varia

locandina della presentazione
locandina della presentazione

Sabato 2 aprile alle ore 14,45 nella sala polifunzionale della Biblioteca civica di Lissone in piazza IV Novembre, é stato presentato il libro di Renato Pellizzoni “Un secolo tra i banchi di scuola. Lissone dall’Unità d’Italia agli anni Sessanta”.

Il libro è un viaggio nel mondo della Scuola primaria nel contesto delle trasformazioni sociali, economiche e politiche dell’ Italia e della città di Lissone.

«L’istruzione è una condizione sine qua non della libertà, dell’uguaglianza e della democrazia».

Nicolas de Condorcet (1743–1794)

immagini del libro
immagini del libro
immagini del libro
immagini del libro
immagini del libro
immagini del libro

immagini del libro

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La scomparsa di Daniele Massa presidente dell’ANPI di Sestri Levante

30 Mars 2016 , Rédigé par anpi-lissone Publié dans #varia

Daniele Massa a Lissone, marzo 2015
Daniele Massa a Lissone, marzo 2015

Daniele Massa, Lucifero ci ha lasciati.

Esattamente un anno fa, Lucifero era venuto nella nostra città di Lissone per l’inaugurazione di una bella piazza dedicata ad Arturo Arosio, partigiano lissonese fucilato nel marzo 1945 a Sestri Levante.

Nell’autunno del 2007, per la prima volta ci eravamo parlati per telefono quando avevo iniziato delle ricerche sui cittadini lissonesi caduti durante la guerra di Liberazione. Fu allora che mi invitò a partecipare alle cerimonie per ricordare coloro che persero la vita in combattimento o vennero uccisi dai nazifascisti nell’entroterra ligure. E così dalla primavera del 2008, ogni anno, membri dell’ANPI di Lissone sono stati presenti a Santa Margherita di Fossa Lupara.

Ricordiamo Daniele Massa per la sua instancabile attività nell’ANPI e anche la sua partecipazione al 15° congresso nazionale della nostra associazione svoltosi nel 2011. E proprio in quell’anno lo avevamo nominato membro onorario della nostra Sezione.

Lucifero a Lissone 22 marzo 2015
Lucifero a Lissone 22 marzo 2015
Lucifero a Lissone 22 marzo 2015
Lucifero a Lissone 22 marzo 2015
Lucifero a Lissone 22 marzo 2015

Lucifero a Lissone 22 marzo 2015

Abbiamo potuto conoscere il suo impegno, prima come giovane partigiano, e poi, dopo la guerra, come amministratore comunale, attraverso una sua testimonianza, pubblicata nel libro “Come fosse ieri ...” di Ornella Visca, che riportiamo:

«Mi chiamo DANIELE MASSA e sono nato a Velva, nel comune di Castiglione Chiavarese, il 10 aprile 1924. All'età di nemmeno 6 anni sono rimasto orfano di padre e mia mamma è rimasta vedova a quarant'anni con otto figli, il più grande dei quali aveva 21 anni.

Si viveva da contadini a mezzadria, perciò la vita era di stenti. Con mio padre si viveva meglio perché lui, oltre che il mezzadro, faceva anche il muratore e si andava avanti discretamente. Dopo la sua morte mia mamma ha mandato le mie sorelle a fare le donne di servizio, mentre noi più piccoli stavamo in casa con lei. Io facevo il chierichetto e dicevano che ero molto bravo. Il parroco del paese si interessò, d'accordo con mia madre, per trovarmi un posto in seminario a Chiavari, in poche parole per farmi diventare prete; ma, alla sera della vigilia della mia partenza per il seminario, mentre mi trovavo con mia mamma in casa di un mio zio; questo mio zio, per scherzo, mi disse: "Vai a farti prete e così non potrai nemmeno prendere moglie, sei proprio un belinun!" lo mi sono messo a piangere e non sono più voluto partire. Ho poi passato alcuni anni a lavorare con questo mio zio, naturalmente quando ero libero dalla scuola.

Finita la quinta elementare, mia mamma, io, mio fratello del '22 e una mia sorella del '26 ci trasferimmo a Sestri Levante ed io andai a fare il garzone in un negozio di alimentari nell'attuale Piazza della Repubblica, dove rimasi fino a 15 anni. Nel novembre del '39 entrai nella FIT, Fabbrica Italiana Tubi, di Sestri Levante e andai avanti fino a che iniziò la guerra. Si lavorava da bestie, 12 ore al giorno e il mangiare era sempre meno, era stato razionato con la tessera annonaria.

Il 1° dicembre del '43 ci fu il primo bombardamento a Sestri, dove rimasi ferito. Dopo la mia guarigione, io e mio fratello del '22 scegliemmo di andare in montagna con i partigiani. Fu una lotta molto dura, di stenti, privazioni, freddo e fame, ma finalmente arrivò la Liberazione il 25 aprile '45. Dopo la Liberazione mi fermai per parecchi mesi al Comando della Divisione "Coduri", dove facevo il segretario del comandante "Virgola". Quando nacque l' ANPI, divenni il primo presidente della sezione di Sestri Levante. Quando eravamo ancora in montagna, nel dicembre del '44, io e mio fratello aderimmo al PCI. Rientrai in FIT, ma non smisi mai la mia attività sia nell'ANPI sia nel partito. Nel 1956 fui candidato per la prima volta alle elezioni amministrative e divenni assessore alla Pubblica Istruzione, carica che mantenni fino al 1964, mentre rimasi consigliere comunale fino al 1969, quando mi ritirai dall'attività politica. Non smisi mai invece di dedicarmi al rafforzamento dell' ANPI, cosa che faccio ancora oggi con grande piacere e con molta soddisfazione.

Nel 1979 - '80 cominciai a dare attività anche nella cooperazione e proprio in quegli anni fui eletto presidente della Sezione Soci della Coop di Sestri Levante, carica che detengo ancora oggi».

Abbiamo potuto conoscere anche uno dei momenti critici sia di Lucifero, ventenne partigiano della Divisione garibaldina “Coduri”, che dell’intero movimento di Resistenza italiana, nell’inverno 1944.

Dal libro “Scarpe rotte e pur bisogna andar ...” di Daniele Massa “Lucifero”:

«La grande delusione del novembre 1944.

In questo mese noi tutti eravamo convinti che entro Natale l'Italia sarebbe stata liberata dai nazi-fascisti e che non avremmo dovuto passare un altro intero inverno in montagna. Invece arrivò la doccia fredda del proclama di Alexander, nel quale ci si invitava ad andare a casa, in attesa che gli alleati si potessero organizzare per la primavera del '45, per sferrare l'attacco finale.

Ora, ragionando ci un po' sopra e attentamente, quasi quasi verrebbe da dire che fu una specie di tradimento che ci fecero: come potevamo noi abbandonare la lotta e tornare a casa, come se fossimo un esercito regolare e potessimo trasferirei regolarmente da una zona all'altra o addirittura tornare a casa? Tornare a casa voleva dire consegnarci nelle mani dei fascisti e dei nazisti e lascio immaginare quali sarebbero state le conseguenze alle quali saremmo andati incontro. E' pur vero che gli alleati nel proclama facevano presente la difficoltà di poter continuare l'offensiva, senza rifornimenti di armi e munizioni e col tempo che si presentava, e loro non avrebbero potuto venire avanti, considerando anche che c'era da sfondare la linea gotica, ma invitarci ad andare a casa era come avviarci al suicidio. Come reagimmo a tutto questo? Pur essendo consapevoli a cosa si andava incontro, le formazioni partigiane decisero che si doveva continuare a combattere e si può dire che questa decisione venne presa all'unanimità.

Quanto ai tedeschi e ai fascisti, a questo proclama non gli parve nemmeno vero di poter togliere delle truppe dal fronte e preparare un grande rastrellamento, che infatti avvenne nel gennaio '45: i nostri nemici erano convinti di annientare una volta per sempre le bande di ribelli che erano in montagna.

Quello che noi imputavamo agli alleati fu proprio il modo in cui si propagandò questo messaggio; ci parve che si sarebbero potuti usare altri sistemi perché i partigiani fossero informati di questo momentaneo arresto dell'offensiva alleata. Invece il proclama venne diffuso via radio e, come lo ascoltammo noi, altrettanto fecero i nostri nemici i quali, rassicurati che non ci sarebbe stata per il momento nessuna offensiva, ebbero tutto il tempo di preparare loro la propria offensiva.

Quale fu la strategia partigiana quando tedeschi, fascisti, mongoli vennero su in montagna? Tanti partigiani di quelle montagne seppero preparare dei nascondigli perfetti e riuscirono a salvarsi, ma il grosso della nostra formazione scese giù nelle vallate, vicino alle città; per noi, per esempio, la vallata di S. Vittoria, una vallata nella quale, come ho già detto, quasi in ogni famiglia vi era un partigiano, fu un rifugio perfetto, con l'aiuto dei nostri collaboratori; ed erano in molti ad aiutarci: dalle gallerie della miniera di Libiola a tutti gli anfratti della boscaglia, si crearono dei nascondigli che ci permisero di salvare il grosso della nostra formazione. Appena passata la bufera del mese di gennaio, ai primi di febbraio si ritornò sui nostri monti.

Si può dire che questa fu come una presa in giro dei nostri nemici, anche se parecchi dei nostri furono presi, anche a causa di qualche spiata e di qualcuno che si era infiltrato nelle nostre file facendo il doppio gioco».

Ricordando Daniele Massa, desideriamo essere riconoscenti a quegli uomini e a quelle donne che, con il loro impegno e a volte con il loro sacrificio, durante la Resistenza hanno riscattato la dignità del nostro Paese. E, come viene anche affermato nel documento del prossimo congresso nazionale della nostra associazione, “la memoria” non può che restare ed essere il primo compito dell’ANPI, quello più tradizionale e consono alle sue stesse finalità.

Renato Pellizzoni

presidente della Sezione ANPI di Lissone

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Germana Romanato ci ha lasciati

4 Mars 2016 , Rédigé par anpi-lissone Publié dans #varia

Germana Romanato ci ha lasciati

Lunedì 7 marzo alle ore 14, nel cortile della sede del Sindacato Pensionati Italiani CGIL di Lissone in piazza Cavour 2, si sono svolti i funerali in forma civile di Germana Romanato.

Germana Romanato, nata a Lissone 28 agosto 1930, era la vicepresidente onoraria della nostra associazione.

La ricordiamo per il suo impegno prima nel Partito Comunista Italiano, nella Camera del Lavoro di Lissone e poi nell’ANPI.

Ricordiamo la sua dedizione indefettibile alla causa dei diritti dei lavoratori.

Nel 2005 era stata tra le promotrici della ricostituzione della sezione dell’ANPI nella nostra città.

Nel 2007 a Germana avevamo consegnato la tessera onoraria dell’ANPI con la seguente motivazione: «Moglie di un partigiano, Gaetano Cazzaniga, morto prematuramente all’età di 42 anni in seguito a malattia, conseguenza dei gravi disagi, delle fatiche e delle sofferenze patite in guerra (Albania e Grecia) e poi come membro della Resistenza.

Costante ed instancabile è stato il suo impegno nel sindacato, nei movimenti femminili per l’emancipazione della donna, nella vita politica locale, nell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia».

Sempre coerente con le sue idee, ferma nei suoi principi di giustizia e democrazia, custode della memoria dei tragici avvenimenti che insanguinarono la nostra città durante la seconda guerra mondiale, aveva più volte espresso il suo desiderio di vedere un nuovo monumento dedicato ai caduti lissonesi durante la Resistenza in Piazza Libertà.

Ha sempre partecipato alle nostre iniziative, alle commemorazioni, ai viaggi della Memoria, alle conferenze fino a quando le sue condizioni di salute glielo hanno consentito.

I suoi modi, a volte bruschi e diretti, nascondevano un animo sensibile, capace di grande affetto come quello che si era stabilito tra di noi e che mi mancherà.

Tutti i soci dell’ANPI di Lissone sono affettuosamente vicini alla figlia Marianella, membro del direttivo della nostra associazione.

Renato Pellizzoni presidente della Sezione ANPI “Emilio Diligenti” di Lissone

Germana Romanato ci ha lasciati
Germana Romanato ci ha lasciati
Germana Romanato ci ha lasciati
Germana Romanato ci ha lasciati
Germana Romanato ci ha lasciati
Germana Romanato ci ha lasciati
Germana Romanato ci ha lasciati
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inizia la stagione dei congressi dell'ANPI

14 Février 2016 , Rédigé par anpi-lissone Publié dans #varia

Si è svolto, sabato 27 Febbraio, il congresso della nostra Sezione ANPI di Lissone.

Di seguito i seguenti documenti:

- la relazione del presidente

- il verbale del congresso

- quelli approvati: l'o.d.g. locale e gli emendamenti al documento congressuale nazionale

verbale del congresso di sezione

emendamenti al documento congressuale nazionale approvati

inizia la stagione dei congressi dell'ANPI

_________________________________________________________________________

Il 2016 è anno di congresso della nostra associazione.

Il congresso nazionale si terrà a Rimini dal 12 al 15 maggio.

Quello provinciale domenica 3 aprile a Lissone presso l’auditorium di Palazzo Terragni in Piazza Libertà.

Il congresso della nostra Sezione si svolgerà Sabato 27 Febbraio 2016 ore 14,30 nella Sala MISSAGLIA di Palazzo Terragni.

Regolamento per lo svolgimento del Congresso di Sezione

ln apertura dovrà essere costituita la Presidenza ed eletto il Presidente del Congresso della

Sezione. In seguito si procederà alla costituzione delle seguenti commissioni:

  1. Commissione politica per l'esame del Documento nazionale e di eventuali documenti di interesse locale;
  2. Commissione elettorale per le proposte per il Comitato di Sezione e per i delegati al Congresso Provinciale;
  3. Commissione per le attività amministrative (Bilancio, attività finanziaria e di amministrazione).

Successivamente si procederà allo svolgimento della relazione politica e di quella sulle attività amministrative e finanziarie. Seguirà la discussione.

Alla conclusione del Congresso di Sezione dovranno essere votati:

  1. il Documento Nazionale ed eventuali documenti di interesse locale;
  2. la composizione del Comitato di Sezione;
  3. i delegati al Congresso provinciale.

Gli emendamenti al Documento nazionale e i documenti di interesse locale votati dai Congressi di Sezione, dovranno essere inviati – tramite il Comitato Provinciale – al Congresso Provinciale cui spetta decidere se sottoporli all’esame e al voto del Congresso Provinciale.

Al Congresso parteciperà un delegato designato dal Comitato Provinciale che firmerà il verbale del Congresso.

Regolamento per lo svolgimento dei congressi

La posizione dell’ANPI sul referendum popolare, la legge di riforma del Senato e la legge elettorale

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Un monumento dedicato ai quindici lissonesi caduti durante la guerra di Liberazione

23 Janvier 2016 , Rédigé par anpi-lissone Publié dans #varia

monumento nel cimitero
monumento nel cimitero

Nell’incontro di mercoledì 9 dicembre 2015, il Sindaco Concettina Monguzzi, anche in seguito alle varie richieste da parte dell’Anpi lissonese, aveva manifestato l’intenzione della Giunta di realizzare un nuovo monumento dedicato ai lissonesi caduti durante la guerra di Liberazione.

Nel nuovo incontro di martedì 19 gennaio con il Sindaco e il Vicesindaco e Assessore alla Cultura Elio Talarico, è stata analizzata tutta la problematica derivante dalla realizzazione di un nuovo monumento (modalità del concorso, eventuali autorizzazioni della Soprintendenza alle Antichità e Belle Arti, costi, tempistica, etc.).

Per far fronte alla difficoltà derivanti, alle spese e nell’ottica di evitare ulteriori ritardi, l’ANPI di Lissone ha proposto all’Amministrazione comunale di prendere in considerazione il riposizionamento, nella sua posizione originale tra Palazzo Terragni e la torre, dell'altorilievo che è stato inglobato nel monumento ai caduti nel cimitero urbano (vedere foto allegate)

Se tale proposta venisse accettata, il 25 aprile di quest’anno potrebbe essere il momento per la sua inaugurazione.

particolari
particolari
particolari
particolari
particolari
particolari

particolari

pannello posteriore
pannello posteriore

Il pannello posteriore del monumento, costruito dal fabbro De Stefano su ideazione dell’Ufficio Tecnico del Comune, vuol rappresentare “l’esplosione di una bomba frantumata in mille pezzi”.

altorilievo in bronzo posizione del 1962
altorilievo in bronzo posizione del 1962

Il monumento altorilievo in bronzo era stato inaugurato dal sindaco Fausto Meroni nel 1962, madrina la professoressa Ernestina Vignali.

L’opera è dello scultore MINO TRAFELI, professore di Storia dell’Arte all’Accademia di Volterra. L’artista era stato indicato dal pittore Gino Meloni. I critici hanno giudicato l’opera «cruda e dolorosa immagine di martire».

Un monumento dedicato ai quindici lissonesi caduti durante la guerra di Liberazione

Nel 1991 la scultura di Mino Trafeli è stata spostata dalla torre-sacrario di Palazzo Terragni in uno slargo ricavato davanti alle scuole Vittorio Veneto.

lapide anno 1975 30° Liberazione
lapide anno 1975 30° Liberazione

La lapide sulla parete della torre di Palazzo Terragni è stata posta il 25 aprile 1970, in occasione del 25° anniversario della Liberazione, alla presenza del sindaco Fausto Meroni e di alcuni componenti il Comitato di Liberazione Nazionale di Lissone - Gaetano Cavina, Attilio Gelosa e Riccardo Crippa.

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Appassionati di Democrazia

28 Novembre 2015 , Rédigé par anpi-lissone Publié dans #varia

29 novembre 2015
29 novembre 2015

L’Anpi ha scelto domenica 29 novembre per allestire i gazebo nelle città e invitare quanti volessero - giovani in primis - a iscriversi all'associazione (qui tutti gli aggiornamenti per l'organizzazione).

Alle donne e agli uomini, ai giovani, alle anziane e agli anziani che vorranno incontrarci e conoscerci diciamo con forza e la passione di sempre che l'ANPI esiste ed esisterà per promuovere e difendere la democrazia, per praticare l'antifascismo, per ottenere libertà, eguaglianza e dignità, nel nome della fratellanza, della solidarietà e della pace. Questi sono i lasciti della Resistenza, questo deve essere il collante fondamentale e l'orizzonte di azione e vita di tutti i sinceri democratici.

A Lissone appuntamento in piazza Libertà ore 9.30-12.30

Giornata del tesseramento 29 novembre 2015
Giornata del tesseramento 29 novembre 2015

Giornata del tesseramento 29 novembre 2015

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Un’opera di Virginia Frisoni donata all’ANPI di Lissone

18 Novembre 2015 , Rédigé par anpi-lissone Publié dans #varia

Un’opera di Virginia Frisoni donata all’ANPI di Lissone

Al Presidente dell' A.N.P.I. di Lissone Renato Pellizzoni

Dono all'A.N.P.I. di Lissone la scultura intitolata "Pace", bozzetto effettuato per un concorso indetto dalla Biennale di La Spezia su tema prestabilito.

L'opera ha preso il 1° premio, ed è in ferro saldato.

Il dono è un ringraziamento all'A.N.P.I. per le appassionate e pazienti ricerche sui documenti risalenti al periodo del Comitato Nazionale della Liberazione.

Scritti, foto e progetti che coinvolsero i cittadini lissonesi nel periodo buio della Seconda Guerra Mondiale, e che purtroppo costarono la vita di molti di loro.

Al sacrificio di questi silenziosi eroi un pensiero e una preghiera.

Virginia Frisoni

Casatenovo, 13 novembre 2015

VIRGINIA FRISONI

É nata nel 1935 a Milano; vive e lavora a Casatenovo.

Ha frequentato il Liceo Artistico a Monza e Scultura all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano.

La sua produzione artistica si può suddividere in due periodi ben distinti:

  • il primo, con opere varie e multiformi come è testimoniato dalle numerosissime partecipazioni ad esposizioni personali e collettive e da premi e riconoscimenti.
  • il secondo periodo, dagli anni Ottanta in poi, è orientato invece quasi esclusivamente verso soggetti e composizioni a carattere sacro: monumenti su commissione, Viae Crucis, dipinti e grafica realizzati con tecniche diverse, dove emerge il bisogno di scoprire la spiritualità attraverso l’impatto e il lavoro con materiali duri come il ferro, il rame, l'acciaio, lo smalto. Nascono in questo periodo i monumenti per le piazze eseguiti appunto con strutture che esprimono il simbolo e lo studio dell’inconscio.

L'archetipo e l’inconscio collettivo diventano il tema principale di molte composizioni matematico-astratte, approfondite attraverso l’ampliamento di conoscenze filosofiche religiose e lo studio comparato delle religioni.

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