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Mostra Schiavi di Hitler Internati Militari italiani Altra Resistenza

13 Avril 2024 , Rédigé par anpi-lissone Publié dans #Memoria e dell'Impegno

inaugurazione 20 aprile 2024 Palazzo Terragni  Lissone

inaugurazione 20 aprile 2024 Palazzo Terragni Lissone

Dopo l'8 settembre del 1943, data dell'armistizio, oltre 600 mila soldati italiani vengono facilmente catturati dalle truppe tedesche. Tuttavia, non mancano gli episodi di resistenza, come, ad esempio, la battaglia che si combatté a Cefalonia.

Subito dopo la cattura, ai soldati italiani viene posta l'alternativa tra collaborare con i tedeschi o essere deportati in Germania. Secondo gli storici, il 70% dei prigionieri rifiutò ogni forma di collaborazione. Stipati sui treni merci, i militari italiani viaggiarono verso i campi di prigionia nazisti.

Catturati come prigionieri di guerra, i militari italiani vengono successivamente classificati come Internati Militari Italiani: IMI. Fu questo un modo per sottrarli al controllo della Croce Rossa internazionale e avviarli con più facilità al lavoro coatto.

Tra i primi provvedimenti che i nazisti presero nei confronti degli IMI ci fu quello di dividere i soldati semplici dagli ufficiali. Gli ufficiali furono rinchiusi in appositi campi di prigionia mentre i soldati furono destinati ai campi di lavoro obbligatorio.

I militari italiani vennero impiegati in tutti i diversi settori dell'economia di guerra nazista: dal lavoro nei campi alle fabbriche di armi. Le condizioni di vita e di lavoro era molto dure. Gli IMI lavoravano 12 ore al giorno e ricevevano una scarsissima razione di cibo.

Spesso gli IMI furono accusati di sabotaggio e per questo severamente puniti. Addormentarsi per la stanchezza sul posto di lavoro, ad esempio, veniva sanzionato con diverse settimane di detenzione nei terribili campi di punizione.

Per tutto il periodo della loro detenzione, gli ufficiali italiani prigionieri in Germania furono sottoposti alla continua richiesta di collaborazione. Ma la maggior parte dei militari internati, o per spirito di fedeltà al Re o per odio nei confronti dei nazisti, rifiutò di giurare fedeltà a Hitler e Mussolini

Nell'estate del 1944 gli IMI furono trasformati d'imperio in liberi lavoratori civili. Molti militari italiani si opposero a questa imposizione. Un rifiuto che sarà pagato con la detenzione nei campi di rieducazione.

Nella primavera del 1945, con l'avanza dell'esercito sovietico e di quello alleato, i militari italiani internati in Germania riacquistano la libertà.

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poesia in dialetto

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