Sito dell'A.N.P.I. di LISSONE - Sezione "Emilio Diligenti"

Aldo Fumagalli

24 Septembre 2014 , Rédigé par anpi-lissone Publié dans #storie di lissonesi



Nato a Lissone il 26/9/1921, morto a Salza il 24/09/1944.


Era figlio di Carlo e Maria Ernesta Tremolada.

Aldo Fumagalli era un Geniere del III Reggimento di Pavia, Internato Militare Italiano (IMI).  Non conosciamo dove fu catturato dai nazisti. Giunse a Dora Mittelbau il 13.10.1943 con un trasporto di 869 militari italiani. Ad Aldo fu assegnata la matricola 0149.

Dora Mittelbau/Salza è situata nel distretto di Nordhausen, in Germania. La regione è la Turingia e Nordhausen è ad est di Gottingen, ad ovest di Halle e a nord di Erfurt.

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Il campo Dora era situato nelle colline dell'Harz.

Il 13.10.1943 Dora Mittelbau era un sottocampo di Buchenwald e divenne autonomo da Buchenwald il 28/10/1944.

 

Salza era un sottocampo del lager Dora.

L'allestimento di Dora e dei suoi annessi è legato alla storia delle armi segrete hitleriane.

In poco tempo furono fatti completare ai deportati due tunnel, della lunghezza di 1.800 metri, collegati con un sistema di numerose gallerie minori servito da una ferrovia interna a scartamento ridotto, che consentiva il trasferimento dei singoli componenti degli ordigni nella sala dove avveniva il montaggio.

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I primi scaglioni di deportati sistemarono le caverne, impiantarono le officine e misero a punto le altre installazioni. Essi vivevano nelle caverne, dormivano in alveari costruiti all'interno dei tunnel, dandosi il cambio in modo che una squadra potesse riposare mentre l'altra era al lavoro. La ventilazione e l'illuminazione erano scarse e insufficienti. Mancava qualsiasi installazione igienica per soddisfare i bisogni corporali, mancava l'acqua; la vita era un inferno. Molti deportati non hanno visto la luce del sole per mesi e mesi.

Chi non era stroncato dalla fatica, chi non veniva ucciso a bastonate o fucilato per supposto sabotaggio, poteva dirsi fortunato.

Nel marzo del 1944, per poter soddisfare le esigenze del campo, furono portate a termine le baracche sulle alture delle colline perché oramai lo spazio, nelle gallerie, non consentiva di sistemare altri deportati e soprattutto perché era necessario ampliare gli impianti per la produzione dei missili. Così alle 12-16 ore di lavoro massacrante si aggiunsero i tempi di trasferta e gli appelli di controllo tanto che il tempo disponibile per il riposo si riduceva a poche ore. Nei venti mesi della sua esistenza, sono stati registrati a Dora 138.000 deportati, dei quali più di 90.000 vi hanno perso la vita. Tra di essi diverse migliaia di italiani, politici e anche militari, trasferiti qui in spregio ad ogni convenzione internazionale sui prigionieri di guerra.

Le difficoltà di comprendersi a causa della diversità delle lingue non impedirono il sorgere di un forte movimento di resistenza clandestina che organizzava soprattutto dei sabotaggi. Se i missili nazisti non furono prodotti nei tempi voluti e non furono sempre quel marchingegno di perfezione e di mortale efficacia auspicato da Hitler, ciò è dovuto anche al fatto che le lavorazioni erano costantemente ritardate e danneggiate dai deportati addetti alla loro fabbricazione.

Dopo un anno dal suo arrivo nel lager,  Aldo Fumagalli muore il 24 settembre 1944 per denutrizione e maltrattamenti: mancavano due giorni e avrebbe compiuto 23 anni.

 dichiarazione di un suo compagno di lager

 

Dora è stato liberato dagli americani il 15 aprile 1945.

        " Ti hanno dato un nome di donna, Dora.

          Avresti dovuto rasserenare le fronti  affaticate.

          Ti hanno dato un nome di donna, Dora,

          per ingannarci ancora una volta.

          Tu eri, Dora, una donna di pietra.

          Migliaia e migliaia ti son morti tra le

          braccia,

          migliaia ti hanno maledetta,

          il tuo respiro era gelido,

          il tuo sorriso era di ghiaccio

          e il tuo bacio avvelenato. "

 

                 Stanislas Radimecki

                 Deportato ceco

 
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