Sito dell'A.N.P.I. di LISSONE - Sezione "Emilio Diligenti"

la "Rosa Bianca"

22 Février 2009 , Rédigé par anpi-lissone Publié dans #Resistenza europea

Sessantasei anni fa, il 22 febbraio 1943, furono processati e condannati a morte tre giovani del gruppo di resistenza tedesco la "Rosa Bianca".


  
Sophie Scholl
, Hans Scholl e Christoph Probst vennero decapitati nello stesso giorno dopo solo qualche ora dalla sentenza.

La loro colpa era di aver scritto e distribuito sei volantini antinazisti..

Al di là del valore pratico della resistenza messa in atto dai ragazzi della "Rosa Bianca", ciò che va sottolineato è il valore etico della loro azione. La resistenza che questi giovani cercavano di suscitare nel popolo tedesco era una forma di non violenza: la disobbedienza.

La pericolosità dell'atto di dissenso per un regime totalitario e oppressivo rappresenta il maggior pericolo.

Non è la violenza che può spaventare i teorici dell'oppressione ma il pensiero che, finalmente libero, fa della disobbedienza arma di libertà.

 

per un approfondimento sulla "Rosa Bianca" leggere:

Ricordi della "Rosa Bianca"

di George J. Wittenstein

Lire la suite

Una medaglia ai militi repubblichini? il NO dell'ANPI di LISSONE

9 Février 2009 , Rédigé par anpi-lissone Publié dans #varia

Il famigerato ddl 1360 vuol equiparare militari, deportati e partigiani ai repubblichini attraverso un istituendo Ordine del Tricolore. Questo conferirebbe onorificenze e tributi finanziari anche a chi prese le armi contro la libertà e la democrazia.

L’iter dell’operazione revisionista ha avuto inizio il 23 giugno 2008 quando la proposta di legge in questione viene presentata e quindi affidata alla Commissione Difesa della Camera. Relatore viene nominato Edmondo Cirielli, AN, che scrive: 

«La presente proposta di legge nasce dall’esigenza di attribuire a coloro che hanno partecipato alla Seconda guerra mondiale un riconoscimento analogo a quello attribuito ai combattenti della guerra 1914-1918 dalla legge 18 marzo 1968, n. 263. L’istituzione dell’ Ordine del Tricolore deve essere considerata un atto dovuto, da parte del nostro Paese, verso tutti coloro che, oltre sessanta anni fa, impugnarono le armi e operarono una scelta di schieramento convinti della “bontà” della loro lotta per la rinascita della Patria. Non s’intende proponendo l’istituzione di questo Ordine sacrificare la verità storica di una feroce guerra civile sull’altare della memoria comune, ma riconoscere, con animo oramai pacificato, la pari dignità di una partecipazione al conflitto avvenuta in uno dei momenti più drammatici e difficili da interpretare della storia d’Italia; nello smarrimento generale, anche per omissioni di responsabilità ad ogni livello istituzionale, molti combattenti, giovani o meno giovani, cresciuti nella temperie culturale guerriera e “imperiale” del ventennio, ritennero onorevole la scelta a difesa del regime, ferito e languente; altri, maturati dalla tragedia in atto o culturalmente consapevoli dello scontro in atto a livello planetario, si schierarono con la parte avversa, “liberatrice”, pensando di contribuire a una rinascita democratica, non lontana, della loro Patria. (...)».

L’ANPI di Lissone fa sentire la sua voce forte e chiara contro la proposta di legge n. 1360 che  pretende addirittura di assegnare una nuova onorificenza della Repubblica ai soldati e ai militi della repubblica di Salò

Partigiani e repubblichini assieme, tutti insigniti di un cavalierato revisionista all'insegna di una grottesca pacificazione, che i 42 firmatari della 1630, parlamentari di centrodestra, sperano di far digerire ai partigiani.

Se la proposta diventasse legge, il passo finale verso la banalizzazione o il ribaltamento della storia italiana sarebbe compiuto: l’obiettivo da demolire è evidentemente l’antifascismo. 

Le lettere degli ex Presidenti della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro e Carlo Azeglio Ciampi

.
Lire la suite